La preside non vuole il prete nella sua scuola di Pennabili a Pasqua, ma il sindaco glielo impone: è polemica
Il sindaco di Pennabilli impone con un'ordinanza le benedizioni pasquali a scuola dopo che una preside aveva impedito l'accesso a un prete
Scoppia la polemica a Pennabilli, piccolo comune montano in provincia di Rimini, per una caso che riguarda le benedizioni di Pasqua a scuola. La preside di un istituto cittadino avrebbe impedito al parroco di celebrare le benedizioni durante l’orario scolastico. Il sindaco non l’ha presa bene e ha emesso una ordinanza che impone le benedizioni durante le lezioni.
La circolare che non permette le benedizioni durante le lezioni
Come riporta Il Resto del Carlino, tutto è nato nella giornata di sabato 18 marzo, quando la preside della scuola media “Padre Orazio Olivieri” di Pennabilli avrebbe vietato l’ingresso a un sacerdote per la benedizione della scuola.
Il divieto delle benedizioni di Pasqua durante le lezioni è stato formalizzato poi con una circolare nella giornata di martedì 21 marzo.
Il fatto a Pennabilli, piccolo comune dell’Appennino romagnolo
Nella circolare si spiega che il i divieto vale solo per l’orario scolastico e che il rito verrà celebrato “in accordo con l’officiante” al termine delle lezioni, “con la presenza di tutti coloro che vorranno partecipare”.
L’ordinanza del sindaco
La cosa non è andata giù a Mauro Giannini, il sindaco leghista di Pennabilli, che ha deciso di firmare una ordinanza che di fatto annulla la circolare della dirigente scolastica, imponendo nelle scuole cittadine le benedizioni pasquali durante l’orario dedicato alle attività didattiche.
Nella circolare del sindaco si specifica che agli alunni di religione non cristiana sarà consentito allontanarsi dalle classi durante i riti.
Il motivo
“Ho deciso di intervenire – ha spiegato il sindaco al Corriere della Sera – dopo che mi è stato raccontato che la preside di un istituto ha di fatto impedito a un parroco di celebrare le benedizioni”.
Nell’ordinanza il sindaco richiama i Patti Lateranensi e l’accordo di Villa Madama, che regolano i rapporti tra Stato e Chiesa e garantiscono l’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche.
Secondo Giannini, impedendo l’ingresso di un sacerdote la preside avrebbe “inciso negativamente sui valori culturali costituzionalmente protetti dal diritto”.