Bonus Inps, quanti sono i deputati coinvolti: nuova rivelazione
L'Inps non potrà fornire il nome dei deputati 'furbetti' che hanno percepito il bonus Covid di 600 euro. Crimi e Di Maio lanciano un appello
Sarebbero tre i deputati che avrebbero ricevuto dall’Inps il bonus per gli autonomi. Lo apprende ‘Ansa’ da fonti parlamentari, secondo le quali sarebbero appunto tre e non cinque, come inizialmente emerso, i parlamentari con partita Iva beneficiari del sostegno introdotto dal governo per far fronte all’emergenza Covid. Secondo ‘La Repubblica’, cinque deputati hanno richiesto il bonus ma solo tre (due leghisti e un 5 Stelle) lo hanno ricevuto.
Bonus Inps, privacy sui nomi dei deputati “furbetti”
La normativa sulla privacy non consente la diffusione degli elenchi dei beneficiari delle prestazioni dell’Inps. Lo ricordano voci vicine all’Istituto, che hanno ribadito che la regola vale anche nel caso dei consiglieri e dei parlamentari ‘furbetti’ che hanno ricevuto il bonus Covid di 600 euro riservato ai lavoratori autonomi e alle partite Iva in difficoltà per l’emergenza coronavirus in Italia.
La pressione dei partiti, come il M5s, affinché i deputati che hanno usufruito del bonus per gli autonomi escano allo scoperto, fanno sapere fonti parlamentari, non può tradursi in azioni legali. Per via della privacy, e visto che non viene contestato nessun reato, non sarà possibile procedere in modi diversi da eventuali sanzioni interne ai movimenti politici.
Una soluzione, riporta l’Ansa, potrebbe essere quella di convocare in Commissione parlamentare anche i vertici dell’Inps. Al momento però non è stato fatto alcun passo formale perché ciò avvenga.
Vito Crimi contro i deputati ‘furbetti’: la soluzione del M5s
“Se non dovesse palesarsi spontaneamente chi ha richiesto il bonus, chiederò a tutti i nostri parlamentari di sottoscrivere una dichiarazione per autorizzare l’Inps a fornire i dati di chi ha usufruito del bonus. Un fatto cosi grave non può passare senza conseguenze. Spero che tutti i partiti si muovano nella stessa direzione, lo dobbiamo a chi sta soffrendo le dure conseguenze di questa pandemia”, ha annunciato Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle, all’Ansa.
L’appello di Luigi Di Maio contro i deputati ‘furbetti’ del bonus
Il suo predecessore Luigi Di Maio gli ha fatto eco su Facebook: “È il momento di scegliere da che parte stare. Se dalla parte degli italiani o della casta. Noi abbiamo già scelto. Mi aspetto un coro unanime: questa gente deve andare a casa. Questa gente è il male dell’Italia e, se vogliamo davvero voltare pagina, va combattuta con tutte le nostre forze”.
“Leggo che tra i 5 deputati ci sarebbe anche un esponente dei 5 Stelle. Non mi importa da quale forza politica provengano, so soltanto che questi 5 deputati non possono più rappresentare le istituzioni. Così come hanno avuto il coraggio di prendersi un bonus di 600 euro guadagnando uno stipendio di 13mila euro netti al mese, adesso abbiano il coraggio di uscire allo scoperto“, ha ribadito il ministro degli Esteri.
“Abbiano il coraggio di mostrarsi agli italiani. Sono pronto ad aderire all’idea lanciata da Vito Crimi sulla rinuncia alla privacy così da autorizzare l’Inps a pubblicare i nomi. Facciano lo stesso tutti i parlamentari di ogni forza politica. Il mio è un appello rivolto a tutti i leader dei partiti: chiedano ai loro eletti di rinunciare alla privacy e permettano all’Inps di rendere pubblici i nomi di questi approfittatori. E nessuno pensi di scaricare proprie colpe su altri, mettendo di mezzo ad esempio i commercialisti per salvarsi”, ha concluso Luigi Di Maio su Facebook.
SONDAGGIO – Giusto rendere pubblici i nomi dei deputati che hanno ricevuto il bonus?