Covid, bonus Inps da 600 euro a 5 deputati. I partiti coinvolti
Richiesta presentata nonostante i 12.439 euro di stipendio netto guadagnati ogni mese, ma i 5 deputati non hanno infranto la legge chiedendo il bonus
Cinque deputati hanno chiesto e ottenuto il bonus pensato per sostenere le partite Iva durante l’emergenza coronavirus. Lo ha segnalato la Direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inps, creata ad hoc dal presidente Pasquale Tridico con l’obiettivo di individuare le truffe (anche per quel che riguarda reddito di cittadinanza e pensioni di invalidità).
A riportare la vicenda ci ha pensato ‘La Repubblica’, secondo cui, dalle prime indagini, sarebbe emerso che i cinque di Montecitorio sarebbero tre deputati della Lega, uno del Movimento 5 Stelle e uno di Italia Viva.
Inoltre, nella vicenda sarebbero coinvolti duemila persone tra assessori regionali, consiglieri regionali e comunali, governatori e sindaci.
I cinque deputati non hanno commesso alcun illecito: a prescindere dall’incarico parlamentare, infatti, avevano tutti i requisiti per richiedere il bonus.
Richiesta presentata nonostante i 12.439 euro di stipendio netto guadagnati ogni mese e i benefit concessi ai parlamentari della Repubblica: come le agevolazioni bancarie o i viaggi gratis su qualunque mezzo di trasporto.
I cinque deputati hanno chiesto (e ottenuto) all’Inps il bonus da 600 euro, poi elevato a 1.000 euro, previsto dal decreto Cura Italia e dal decreto Rilancio, pensato per aiutare i lavoratori autonomi e le partite Iva.
Cosa dice la legge
Secondo quanto stabilito dalla legge, chiunque abbia una partita Iva, sia un libero professionista o un co.co.co, aveva diritto di accedere all’indennità erogata a pioggia a marzo e aprile: bastava inviare una domanda dal pc dimostrando di essere un contribuente iscritto all’Inps.
Tra i beneficiari, scrive Repubblica, anche un noto conduttore televisivo.
Bonus da 600 euro a deputati: Di Maio attacca
Tra le numerose reazioni politiche, spicca quella di Luigi Di Maio. Su ‘Facebook’ ha scritto: “Evidentemente non gli bastavano i quasi 13mila euro netti di stipendio al mese, non gli bastavano tutti i benefit e privilegi di cui già godono. È vergognoso. È davvero indecente”.
E poi: “I nomi di queste 5 persone sono coperti dalla legge sulla privacy. Bene, siano loro allora ad avere il coraggio di uscire allo scoperto. Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore”.
Di Maio ha poi specificato che “non in importa di quale forza politica” siano questi deputati.
Bonus da 600 euro a deputati: lo sfogo di Salvini
Matteo Salvini, su ‘Twitter’, ha scritto: “Che un parlamentare chieda i 600 euro destinati alle partite Iva in difficoltà è una vergogna. Che un decreto del governo lo permetta è una vergogna. Che l’Inps (che non ha ancora pagato la cassa integrazione a migliaia di lavoratori) abbia dato quei soldi è una vergogna. In qualunque Paese al mondo, tutti costoro si dimetterebbero”.
Bonus da 600 euro a deputati: la proposta della Meloni
Tramite una nota, Giorgia Meloni ha dichiarato: “Cinque parlamentari hanno fatto domanda per il bonus 600 euro per le partite Iva. Che squallore! Gli italiani sono in ginocchio e qualcuno nel Palazzo si preoccupa solo di arraffare sempre di più. Ma questo scandalo mette in evidenza anche una vergogna che Fratelli d’Italia ha più volte denunciato: il Governo, incredibilmente, non ha previsto alcun tetto di fatturato e di reddito per il bonus partite Iva, con il risultato che ne ha diritto pure chi fattura milioni o ha altre importanti fonti di reddito, come i parlamentari. Una brutta storia di deputati avidi e governo incompetente sulla quale pretendiamo massima chiarezza. Intanto, visto che l’Inps non fa i nomi per questione di privacy, invito ogni parlamentare a dichiarare ‘#Bonus Inps io no!’. In modo che i nomi emergano lo stesso, per esclusione”.
Bonus da 600 euro a deputati: il commento di Zingaretti
“Posso dire che è una vera vergogna?”. Questo è il commento laconico, su ‘Facebook’, di Nicola Zingaretti alla notizia della richiesta all’Inps, da parte di cinque deputati, del bonus da 600 euro mensili previsto dal governo per sostenere il reddito di autonomi e partite Iva.