Guerra Ucraina Russia, ultime notizie di oggi: crolla diga Kakhova, case spazzate via. Paura mine galleggianti
La guerra in Ucraina è arrivata al suo 468esimo giorno: tutti i principali aggiornamenti nella diretta di martedì 6 giugno 2023
La guerra in Ucraina è arrivata al 468esimo giorno. Le forze armate ucraine hanno annunciato che le truppe di occupazione russe hanno provocato l’esplosione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovskaya, situata più a monte del fiume Dnepr, nell’area di Khershon. A seguito di ciò, l’acqua ha cominciato a fuoriuscire incontrollata dal bacino. Mosca attribuisce la responsabilità dell’esplosione a Kiev.
Il racconto della giornata
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Usa: "Diga crollata è conseguenza tragica dell'invasione russa"
Quanto successo alla diga Kakhova è una “conseguenza tragica” dell’invasione russa dell’Ucraina. Parole del vice ambasciatore americano all’Onu, Robert A. Wood. Il crollo della diga “ha portato alluvioni devastanti con un impatto sulla vita e sui mezzi di sussistenza di decine di migliaia di ucraini lungo il fiume”, ha aggiunto. “Voglio dire chiaramente che è stata la Russia a iniziare questa guerra e a occupare quest’area dell’Ucraina”, ha detto ha Wood sottolineando che “gli attacchi deliberati su oggetti civili sono proibiti dalle leggi di guerra”.
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Scholz: "Temevamo da tempo un evento come quello della diga crollata"
“L’attacco alla diga è uno di quelli che temevamo da tempo. Ora è avvenuto”. Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz. “In base a tutto ciò che si può presumere, si tratta di un’aggressione della parte russa per fermare l’offensiva ucraina a difesa del proprio paese”.
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Kirby: "Usa non interessati a escalation"
John Kirby, portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, ribadisce che il presidente Joe Biden è stato “estremamente coerente” nell’affermare che gli Stati Uniti “non vogliono un’escalation” della guerra in Ucraina. Si tratta di una risposta al ministro degli Esteri russo Lavrov secondo il quale nuove forniture militari a Kiev sarebbero viste dalla Russia come un’istigazione all’escalation.
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Dopo il crollo della diga due quartieri allagati e acqua salita di 2,5 metri
Korabelny e Richport, due quartieri della città di Kherson, si sono allagati dopo la distruzione della diga Nova Kakhovka. Roman Mrochko, capo dell’amministrazione militare della città, dice che il livello dell’acqua è salito di 2,5 metri a Korabelny.
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Lavrov: "Il mondo condanni l'atto criminale di Kiev contro la diga Kakhovka"
“Chiediamo alla comunità mondiale di condannare gli atti criminali delle autorità ucraine, che sono di natura sempre più disumana e rappresentano una seria minaccia per la sicurezza regionale e globale”.
Si tratta della richiesta del ministero degli Esteri russo Lavrov in merito all’esplosione alla diga di Kakhovka.
“Quello che è successo è un atto terroristico diretto contro un’infrastruttura puramente civile”, si legge nel comunicato. Tale atto, scrive Lavrov, “è stato pianificato in anticipo e intenzionalmente dal regime di Kiev per scopi militari come parte della cosiddetta controffensiva delle forze armate dell’Ucraina”. E ancora: “Il regime di Kiev non solo ha sottoposto la centrale idroelettrica di Kakhovka a massicci bombardamenti, ma ha anche deliberatamente aumentato il livello dell’acqua nel bacino idrico di Kakhovka a un punto critico, aprendo le paratoie della centrale idroelettrica di Dnepropetrovsk”. -
Gli Stati Uniti avevano il piano di Kiev per sabotare il Nord Stream
La Cia, nel giugno 2022, tre mesi prima dell’esplosione del settembre dello stesso anno, è venuta a conoscenza di un piano dettagliato dell’Ucraina per sabotare il Nord Stream tramite un piccolo gruppo di subacquei. Lo riporta il Washington Post, sottolineando che i dettagli del piano sono stati raccolti dal servizio di intelligence europea e condivisi con l’agenzia Usa. Le informazioni dell’intelligence europea sono state condivise sulla piattaforma Discord dalla talpa dei leak del Pentagono, e ottenute dal WP tramite alcuni amici di Jack Teixeira. Il rapporto dell’intelligence era basato su informazioni ottenute da un individuo in Ucraina e la Cia lo ha condiviso con la Germania e altri Paesi europei lo scorso giugno. Si trattava di un rapporto molto dettagliato, che includeva il numero delle persone che avrebbero agito direttamente ma anche i metodi con cui l’attacco al Nord Stream sarebbe stato condotto. Secondo quanto riporta il Washington Post, l’amministrazione Biden ora ammette privatamente che non si sono prove che indichino chiaramente un coinvolgimento della Russia. Pubblicamente però le domande su chi sia responsabile sono accuratamente evitate. Lo riporta l’Ansa.
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"Zuppi rientra a Roma, sulla visita a Mosca rifletterà col Papa"
Il nunzio apostolico in Ucraina, Visvaldas Kulbokas, confermando che stasera l’inviato di pace Zuppi tornerà a Roma, ha detto che le prossime tappe, compresa la possibile visita a Mosca, è un “qualcosa su bisognerà riflettere”. “Il cardinale Zuppi parlerà con il Santo Padre e lì vedrà quale possono essere i passi successivi. Nessuno sa, né il cardinale né altri, bisogna riflettere su quali siano le possibilità”, ha sottolineato il nunzio parlando con i giornalisti.
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Video delle case trascinate dal fango dopo il crollo della diga in Ucraina
Video delle case trascinate dal fango dopo il crollo della diga in Ucraina: immagini impressionanti da Kherson
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Pericolo mine galleggianti dopo il crollo della diga
Fra gli effetti della rottura della diga di Kakhovka vi è anche il pericolo rappresentato dalle mine galleggianti. Lo denuncia su Twitter Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell’Interno ucraino. I campi minati nella regione di Kherson sono stati allagati e “mine galleggianti sono esplose in diversi luoghi”, ha riferito, allegando un’immagine di diverse mine trasportate dall’acqua.
Mine danger warning in Kherson region: minefields were flooded and floating mines detonate in different places. pic.twitter.com/DxUtMhB9zH
— Anton Gerashchenko (@Gerashchenko_en) June 6, 2023
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Kiev chiede riunione urgente del Consiglio Onu sulla diga
L’Ucraina chiede una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla distruzione della diga di Nova Kakhovka. Lo ha reso noto il Ministero degli Esteri ucraino.
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Cremlino: "Attacco Kiev a diga per togliere acqua a Crimea"
Un attacco dell’Ucraina per privare di acqua la Crimea. Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha descritto il crollo della diga di Novaya Kakhova.
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Il cardinale Zuppi ricevuto dal presidente Zelensky a Kiev
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricevuto il cardinale Matteo Zuppi a Kiev. Lo riferisce il quotidiano ‘Avvenire’, secondo cui l’incontro è stato molto cordiale: i due avrebbero discusso di alcuni punti chiave per procedere nella direzione di una dialogo stabile e concreto.
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Scholz: "Con attacco a diga la guerra ha nuova dimensione'
L’attacco alla diga ucraina dà una “nuova dimensione” alla guerra della Russia: lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz.
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"La centrale idroelettrica è completamente distrutta"
La centrale idroelettrica di Kakhovka è stata completamente distrutta “a seguito dell’esplosione della sala macchine dall’interno” e non è riparabile: lo riferisce l’emittente statale ucraina Suspilne, che cita la società statale Ukrhydroenergo. L’operatore gestisce numerose centrali idroelettriche lungo i fiumi Dnipro e Dniester.
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Michel: "L'attacco alla diga è un crimine di guerra"
“Sono sconvolto dall’attacco senza precedenti della diga Nova Kakhovka. La distruzione delle infrastrutture civili si qualifica chiaramente come un crimine di guerra, e faremo in modo che la Russia e i suoi alleati ne paghino le conseguenze”. Così via Twitter il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. “Solleverò la questione a giugno al Consiglio Ue e proporrò maggiore assistenza alle aree allagate. Il mio pensiero va a tutte le famiglie in Ucraina colpite da questa catastrofe”, prosegue Michel.
Shocked by the unprecedented attack of the Nova Kakhovka dam.
The destruction of civilian infrastructure clearly qualifies as a war crime – and we will hold Russia and its proxies accountable.
— Charles Michel (@CharlesMichel) June 6, 2023
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Polizia: "16 mila persone in zona critica, evacuazione in corso"
A causa dell’esplosione della centrale idroelettrica di Kakhovska, 16.000 persone si trovano in una “zona critica” sulla riva destra del fiume Dnipro ed è in corso un’evacuazione: lo ha affermato su Telethon il capo del dipartimento di polizia di Kherson, Alexander Prokudin, come riporta Rbc-Ucraina.
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Kuleba: "Attacco a diga mette a rischio migliaia di civili"
“La Russia ha distrutto la diga di Kakhovka infliggendo probabilmente il più grande disastro tecnologico d’Europa degli ultimi decenni e mettendo a rischio migliaia di civili. Questo è un atroce crimine di guerra. L’unico modo per fermare la Russia, il più grande terrorista del 21mo secolo, è scacciarla dall’Ucraina”, lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.
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Zelensky: "I terroristi russi vanno scacciati"
«Terroristi russi. La distruzione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka conferma per il mondo intero che devono essere scacciati da ogni angolo della terra ucraina. A loro non dovrebbe essere lasciato un solo metro, perché usano ogni metro per il terrore. Solo la vittoria dell’Ucraina restituirà la sicurezza. E questa vittoria arriverà. I terroristi non potranno fermare l’Ucraina con acqua, missili o altro. Tutti i servizi funzionano. Ho convocato il Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale. Si prega di diffondere solo informazioni ufficiali e verificate». Sono le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, affidate al tweet di questa mattina.
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Il Cardinale Zuppi: "Fare ogni sforzo per la pace"
La necessità di pregare e di fare ogni sforzo affinché la pace non rimanga un sogno lontano, ma diventi una realtà, diventa pressante di fronte alla sofferenza e al dolore. Questo il messaggio del cardinale Matteo Zuppi, giunto ieri a Kiev come inviato del Papa. Si tratta del suo primo viaggio dopo che Papa Francesco ha annunciato la sua “missione di pace” per l’Ucraina, con l’incarico ufficializzato il 20 maggio.
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Zelensky convoca Consiglio di sicurezza dopo esplosione alla centrale di Kakhovskaya
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha convocato una riunione del suo Consiglio di sicurezza in seguito all’esplosione che ha causato gravi danni alla diga della centrale idroelettrica di Kakhovskaya, situata a monte del fiume Dnepr, nell’area di Kherson. Nel frattempo, il ministero russo delle Emergenze, citato dall’agenzia Ria Novosti, ha dichiarato che la diga di Nova Kakhovka, nella provincia ucraina di Kherson, è stata “parzialmente distrutta” a seguito dei bombardamenti provenienti dall’Ucraina. Tuttavia, il ministero assicura che non ci sia alcun pericolo per la popolazione della regione. Ecco il video della diga dopo il crollo.
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Ministero Difesa russo: "Respinta offensiva, 1500 soldati ucraini annientati"
L’esercito russo ha inflitto pesanti perdite alle forze armate ucraine durante un nuovo attacco nella zona di Yuzhnodonets. Secondo il ministero della Difesa russo, più di 1.500 soldati ucraini sono stati annientati insieme a 28 carri armati, tra cui otto Leopard e carri armati francesi AMX-10RC a tre ruote. Le truppe russe sarebbero riuscite a respingere efficacemente l’offensiva avversaria, impedendo loro di raggiungere i loro obiettivi previsti. Le unità delle forze armate ucraine coinvolte nell’attacco hanno subito danni significativi, con la distruzione di 109 veicoli corazzati da combattimento.
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Attacco russo intercettato: difese ucraine distruggono 35 missili
Durante la notte, le forze russe hanno condotto un ampio attacco aereo sull’Ucraina utilizzando missili da crociera aerei Kh-101/Kh-555. Secondo i media ucraini, “le difese aeree ucraine sono riuscite ad intercettare tutti i 35 missili lanciati dalla Russia”. Secondo quanto riportato da Ukrinform, l’aeronautica delle forze armate ucraine ha affermato che i russi hanno effettuato un nuovo attacco dalla zona del Mar Caspio utilizzando sei bombardieri strategici Tu-95ms. Le forze di difesa aerea e i mezzi dell’aeronautica militare ucraina sono riusciti a distruggere tutti i 35 missili. La maggior parte degli X-101/X-555 erano diretti verso la capitale e l’area di competenza del Centro di Comando Aereo.