Detenuto uccide compagno di cella nel carcere di Velletri dopo una lite: soffrirebbe di problemi psichiatrici
Un detenuto con problemi psichiatrici ha ucciso il compagno di cella nel carcere di Velletri
Dramma nel carcere di Velletri dove un detenuto ha ucciso il suo compagno di cella al termine di una lite. Come riferito dalla struttura, l’omicida soffrirebbe di alcuni problemi psichiatrici e nel passato avrebbe anche aggredito un poliziotto penitenziario.
La lite e l’omicidio
Il tragico epilogo è stato registrato nella giornata di lunedì 19 giugno 2023 al carcere di Velletri. Secondo quanto si apprende, i due detenuti stavano litigando e da un momento all’altro la lite si è trasformata in violenza fisica.
Non sono stati resi noti i dettagli dell’omicidio, ma nella denuncia della polizia penitenziaria c’è tutto il dolore e la rabbia di quella che sembrerebbe essere una morte annunciata.
Problemi psichiatrici
Stando a quanto emerso, infatti, il killer aveva problemi psichiatrici non di poco conto. Nello specifico si era già reso noto per precedenti aggressioni che avevano coinvolto il personale penitenziario.
Il detenuto, che era stato spostato da diverse strutture della Regione a causa di continue aggressioni, era già stato segnalato. Ma le denunce sembrano essere cadute nel dimenticatoio.
La denuncia di USPP e Sappe
E alla notizia della morte di un detenuto per mano dell’uomo già segnalato, il segretario regionale USPP LAzio Daniele Nicastrini e il segretario generale del Sappe Donato Capece sono una furia.
“Lo avevamo annunciato con le aggressioni agli agenti di queste settimane, che la situazione carceraria laziale vive all’estremo della tollerabilità e oggi dobbiamo purtroppo denunciare il triste epilogo di una tragedia annunciata”, dichiara Nicastrini, sottolineando che gestire soggetti con gravi disturbi psichiatrici “sono stati un fallimento totale della politica”.
Anche Capece punta il dito contro la politica che è responsabile di una gestione “miope ed improvvisata” dopo che ha chiuso gli ospedali psichiatrici giudiziari senza trovare una valida soluzione su dove mettere chi li affollava. “Gli ospedali psichiatrici giudiziari devono riaprire” prosegue Capece, perché da quando sono stati chiusi le carceri si sono riempite di detenuti affetti da gravi problemi psichiatrici.
Il Sappe evidenzia infine come questi detenuti sono responsabili di “vero e proprio vandalismo all’interno delle celle, dove vengono disintegrati arredi e sanitari, ponendoli nella condizione pure di armarsi con quanto gli capita per le mani e sfidare i poliziotti di vigilanza”. E un caso, poi rientrato, è quanto successo nel carcere di Avellino nelle scorse settimane.