Covid, "nuove chiusure fra un mese": la previsione di Sebastiani
Il matematico del Cnr prevede nuove chiusure fra 3-5 settimane: la sua analisi basata sugli ultimi dati
Mentre l’Italia riparte, un segnale scoraggiante arriva dall’analisi di Giovanni Sebastiani, matematico dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac). Per l’esperto le riaperture sono state “premature” e fra un mese circa saremo costretti a tornare indietro.
“Nel giro di tre, cinque settimane saremo costretti a richiudere”, ha precisato Sebastiani all’Huffington Post indicando come esempio quanto accaduto a Bolzano, dove si è riaperto prima. “Il numero dei contagi ha smesso prima di diminuire e ci sono segni iniziali di aumento, come per i ricoveri in terapia intensiva”, ha sottolineato.
La preoccupazione principale del matematico è “la scuola. Si è dimostrato che, in seguito al ritorno degli studenti in presenza, l’Rt aumenta del 25% in 4 settimane, come ha ammesso anche l’Istituto Superiore di Sanità. Inoltre, a differenza di quanto avveniva l’anno scorso, oggi la trasmissione del virus coinvolge anche i bambini di età inferiore a 10 anni”.
I modelli matematici elaborati da Sebastiani sconsigliavano di procedere con le riaperture: “Noi stiamo frenando la discesa dei contagi, entro 7-10 giorni la curva tornerà piatta e poi ricomincerà a salire – ha previsto -. Credo che la ripartenza andasse rinviata a fine maggio. In tal modo avremmo completato, somministrando gli 11 milioni di dosi mancanti, la vaccinazione degli ultra70enni, che contribuiscono all’86% della mortalità per Covid”.
Secondo l’esperto del Cnr bisogna “sfatare il falso mito che all’aperto non ci si contagi. Basta guardare quello che sta succedendo in India per rendersi conto che non è così, che se non si rispettano determinate condizioni il virus colpisce anche all’aria aperta”.
Per quanto riguarda le riaperture dei ristoranti, il matematico ha dichiarato: “Quando ci andrò, sarà con una persona sola, al massimo due, sceglierò un giorno infrasettimanale, e un posto in cui potrò rispettare la distanza necessaria dai miei commensali e dagli altri avventori, 2 metri. Inoltre, toglierò la mascherina solo quando mangio o bevo”.
“Comprendo pienamente le esigenze dei ristoratori, con i quali sono solidale e che con altri hanno patito le conseguenze anche economiche dell’epidemia – ha concluso Sebastiani – ma si può sempre scegliere di ordinare il pranzo o la cena al ristorante e poi mangiarle all’aperto, come i picnic degli anni ‘60-‘70 e sempre nel rispetto delle regole anti Covid”.