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Covid e trombosi, chi rischia di più tra vaccinati e non: lo studio

Giuseppe Remuzzi, direttore dell'istituto Mario Negri, ha parlato di vaccinazione eterologa, ma anche di miocarditi e trombosi: chi rischia di più

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Uno studio tedesco pubblicato ad agosto sulla rivista Lancet è stato dedicato alla vaccinazione eterologa. Un altro, realizzato dall’università di Oxford, ha invece comparato l’incidenza delle trombosi su chi si è sottoposto alla vaccinazione e chi ha contratto il Covid. Di entrambe le ricerche ha parlato, in un’intervista concessa a Libero Quotidiano, il medico Giuseppe Remuzzi, direttore dell’istituto Mario Negri.

Covid, la vaccinazione eterologa protegge di più dalle varianti? Lo studio tedesco

Remuzzi è stato tra i primi a parlare di vaccinazione eterologa per coloro che avevano ricevuto la prima dose di AstraZeneca. Su Lancet, il 17 agosto, è stato pubblicato uno studio tedesco che ha messo a confronto “la capacità di neutralizzare il virus degli anticorpi di persone che hanno fatto due dosi di AstraZeneca con chi ha usato AstraZeneca per la prima e Pfizer per la seconda”, ha detto.

“Si è visto che i secondi – ha aggiunto – avevano una risposta immune molto più robusta rispetto alle varianti“.

Ciò significa che il mix vaccinale consentirebbe di avere una protezione più efficace verso tutte le varianti (mentre la vaccinazione omologa neutralizzerebbe soprattutto l’Alfa, ma sarebbe meno ‘forte’ con le altre, Delta compresa).

Covid e trombosi, chi rischia di più tra vaccinati e non: lo studio inglese

Per quel che riguarda le trombosi, uno studio di Oxford citato da Remuzzi, realizzato su 30 milioni di persone, “compara l’incidenza delle trombosi su chi si è vaccinato e chi ha preso il Covid. C’è un rischio di trombosi associato a piastrine basse molto raro con AstraZeneca, la forchetta va da un caso ogni 100 mila iniezioni a un caso ogni milione a seconda dell’area geografica. Con gli altri vaccini, lo studio evidenzia casi altrettanto rari di trombosi arteriosa e venosa per Pfizer e Moderna: il punto è che se prendi il virus la probabilità di trombosi è da 5 a 10 volte superiore e stiamo parlando di una forma più grave e che dura più a lungo”.

Per quanto riguarda miocarditi e pericarditi, sul caso della pallavolista Francesca Marcon: “Può succedere molto raramente che gli over 16 siano colpiti da miocarditi o pericarditi, episodi che si verificano dopo 4 giorni dalla profilassi e si risolvono in pochissimo tempo, al massimo usando un po’ di cortisone.

Vaccini Covid e trombosi, ecco i sintomi da tenere d'occhio Fonte foto: ANSA
Vaccini Covid e trombosi, ecco i sintomi da tenere d'occhio
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