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Coronavirus, lo studio: in Italia non è arrivato dalla Cina

Massimo Galli, primario del Sacco: "Paziente zero partito dalla Germania"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il paziente zero sarebbe arrivato dalla Germania tra il 25 e il 26 gennaio. A lui si dovrebbe la partenza del focolaio italiano di coronavirus a Codogno. Lo riferisce l’Ansa, citando l’anticipazione del Fatto Quotidiano ma soprattutto le parole di Massimo Galli, professore primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano.

L’analisi, condotta dal gruppo di ricercatori dell’Università Statale di Milano e del Sacco stesso, è stata effettuata su cinque sequenze genetiche del coronavirus SarsCoV2.

Lo studio, in via di pubblicazione, riguarda sequenze genetiche “vicine fra loro nel ramo dell’albero filogenetico del virus, immediatamente successive a una sequenza del virus isolato a Monaco”, ha spiegato Galli.

Il primario si riferisce al caso di trasmissione asintomatica avvenuto a gennaio in un gruppo di persone contagiate da una collega arrivata dalla Cina, descritto sul New England Journal of Medicine.

“Siamo in grado di dire con ogni verosimiglianza che l’epidemia in Italia, per quanto riguarda la zona rossa o gran parte di essa, derivi da questo episodio tedesco”. Galli, inoltre, conferma che il virus abbia avuto origine in Cina.

Per il primario del Sacco “c’è un ramo dell’albero filogenetico del coronavirus che comprende le cinque sequenze italiane, una finlandese, due tedesche, una messicana e una brasiliana e tutte hanno un’unica derivazione. La più vicina anche cronologicamente è quella di Monaco di Baviera”.

L’ipotesi dello studio “è che qualcuno si sia infettato dopo quelle riunioni in Germania con la manager arrivata da Shanghai e poi abbia portato l’infezione qui”.

È anche “verosimile che il virus possa aver circolato a partire dal 25-26 gennaio. Ciò significa che è andato in giro per almeno quattro settimane prima che ci si rendesse conto del fatto che c’era, cosa che ci è costata pesantemente”.

La ricostruzione dell’arrivo del Covid-19 in Italia, prosegue l’infettivologo, dimostra come “le prese in giro di altri Paesi nei confronti dell’Italia fossero del tutto ingiustificate: siamo stati i primi a chiudere i voli dalla Cina e siamo stati criticati per questo. Ma adesso stiamo vedendo tutti che il virus ci ha preso alle spalle perché non è arrivato direttamente dalla Cina, proprio come sta accadendo in altri Paesi dal mondo”.

Coronavirus, in Italia non è arrivato dalla Cina Fonte foto: Ansa
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