Coronavirus, mutazione europea 10 volte più infettiva: lo studio
Una ricerca americana avrebbe confermato la mutazione del virus in Europa
Il coronavirus potrebbe essere mutato già da diversi mesi in modo tale da divenire quasi 10 volte più infettivo del ceppo scoperto in Cina. È quanto hanno anticipato alla Cnn gli scienziati dello Scripps Research Institute della Florida sulla base di una serie test di laboratorio.
I loro studi hanno confermato la mutazione che interessa la proteina Spike ‘D614G’, già resa nota da altri gruppi di ricerca, che facilita il processo infettivo del virus. La mutazione ha fatto crescere notevolmente il numero di picchi sulla superficie del virus, aumentando sia l’adesione del virus alle cellule umane, sia la penetrazione al loro interno.
“I virus con questa mutazione sono risultati molto più infettivi di quelli senza nei nostri esperimenti condotti in provetta su cellule umane”, ha dichiarato all’emittente americana il virologo Hyeryun Choe.
Questa variante del virus sarebbe arrivata in Europa a febbraio e sarebbe rapidamente diventata la forma dominate del virus. Secondo gli esperti il coronavirus avrebbe fatto registrare così tanti casi in Europa, Stati Uniti e America latina proprio a causa di questa mutazione.
La cautela però è d’obbligo in quanto si tratta di uno studio ancora in fase di pre-pubblicazione e tale ipotesi deve quindi essere confermata.