Borrelli, "ferita aperta" e "troppa pressione": le sue parole
L'ex capo della Protezione civile parla della sua sostituzione e del suo prossimo incarico
È stato per lungo tempo la figura più in vista dell’emergenza coronavirus, ogni giorno in TV ad esporre agli italiani impauriti i dati del bollettino sul Covid-19. Angelo Borrelli torna a parlare dopo essere stato sostituito al vertice della Protezione civile, a Repubblica racconta la sua esperienza e i suoi progetti futuri.
“Non sapevo più cosa era la luce dopo così tanti anni sotto pressione, praticamente al buio” si sfoga così il 56enne alla guida del Dipartimento della presidenza del Consiglio dal 2017 fino allo scorso febbraio. Ma se da una parte sembra essersi liberato di un peso, dall’altra non nasconde l’amarezza per la sua esclusione.
Rimpiazzato da Fabrizio Curcio, l’ex capo della Protezione civile definisce “una ferita aperta” il suo allontanamento: “Non si è cicatrizzata. Ci vorrà un altro mese, direi due” dice.
Ma sui motivi dell’avvicendamento non si vuole sbilanciare e per il momento non fornisce altri dettagli: “Non voglio fare polemiche adesso, non servirebbero a nessuno. Tra un mese spiegherò tutto, forse due”.
Borrelli racconta che non sarebbe potuto rimanere dentro al Dipartimento e rivela il suo prossimo incarico: “No, non avrei potuto. Sono un esperto di contabilità e ho fatto domanda per entrare nella Corte dei conti. Ho saputo, giusto ieri, che è la pratica per l’accettazione della richiesta è partita, è solo questione di tempo e sarò un magistrato contabile. Per alcuni giorni ancora, comunque, mi godo questa libertà, dopo alluvioni, terremoti, la pandemia”.