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Banco Bpm giù in Borsa dopo il parere della Bce, cos'è il Danish Compromise sull'opa Anima

La Bce ha dato parere negativo sull’applicazione del Danish Compromise da parte del Banco Bpm sull’Opa su Anima: crollo in Borsa per le azioni di Piazza Meda

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La Bce ha dato il suo parere negativo relativamente all’applicazione del Danish Compromise da parte del Banco Bpm sull’Opa su Anima. Il parere deriva da una diversa interpretazione della Crr: la decisione finale, comunque, spetta all’Eba. Tuttavia, la situazione ha comportato un crollo in Borsa per la banca italiana, le cui azioni a Piazza Affari sono in calo di quasi il 5%.

Il parere negativo della Bce sull’Opa su Anima

La Banca Centrale Europea ha espresso il proprio parere negativo in merito all’applicazione del Danish Compromise da parte del Banco Bpm sull’Opa su Anima.

Infatti, la Vigilanza di Francoforte ha fornito parere negativo in merito alla possibilità di uso del beneficio patrimoniale che la banca italiana aveva chiesto al lancio dell’opa.

Banco Bpm BceFonte foto: IPA

Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm

Il parere negativo deriva da una diversa interpretazione della Crr, il regolamento dell’Unione relativo ai requisiti patrimoniali nell’ambito di Basilea 3.

Bce e Banco Bpm interpretano la Crr in maniera diversa: la Banca Centrale Europea ha concluso con un’opinione negativa conseguente all’inapplicabilità del Danish Compromise.

Non si tratta, comunque, di una decisione formale: l’opinione finale spetta infatti all’Eba. Inoltre il parere della Bce verrà discusso in un cda del Banco Bpm in previsione per il 27 marzo.

Banco Bpm giù in Borsa: la situazione

Il parere negativo della Bce è costato alla banca italiana un crollo in Borsa.

In Piazza Affari le azioni di Banco Bpm sono in calo: -5,6% a 9,77 euro.

Banco Bpm ha commentato la situazione con una nota, in cui fa notare che la posizione della Bce “non costituisce una ‘Decision’” e che si attende l’intervento dell’Eba per confermare l’applicabilità del Danish Compromise.

Cos’è il Danish Compromise

Si attende quindi la decisione finale dell’Eba per chiarire quale, tra quella di Banco Bpm e quella della Bce, sia la corretta interpretazione al regolamento Ue e per sapere se il Danish Compromise potrà essere applicato o meno.

Con questo termine, noto anche con l’acronimo DC, si intende il trattamento eccezionale concesso sugli investimenti azionari delle controllate assicurative effettuate da gruppi bancari.

La norma è datata 2012 ed è incorporata nelle regole di Basilea. Di fatto, consente di ottenere un incentivo in caso di acquisizioni effettuate dalle banche tramite le controllate assicurative, oltre che di beneficiare di uno sconto patrimoniale a tempo indeterminato nel caso in cui l’istituto detenga quote in assicurazioni.

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banco-bpm-bce Fonte foto: ANSA
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