Turisti sconfinano con la moto d'acqua, la guardia costiera algerina spara e li uccide
È successo in Marocco, dove la guardia costiera algerina ha aperto il fuoco contro due turisti che hanno sconfinato con la moto d'acqua, uccidendoli
Due turisti, con nazionalità franco-marocchina, sono stati uccisi in Marocco dalla guardia costiera algerina. I due erano in sella a delle moto d’acqua nelle acque marocchine, quando avrebbero inavvertitamente sconfinato nel territorio algerino. Arrestato un terzo turista, in vacanza insieme alle vittime.
I turisti in vacanza in Marocco
Saidia, città di mare marocchina, al confine con l’Algeria, conosciuta come la “perla blu del Mediterraneo”. Lì erano in vacanza quattro uomini: Bilal Kissi, Abdelali Merchouer, Smail Snabe e Mohamed Kissi, fratello di Bilal.
I quattro, marocchini con passaporto francese, nella giornata di martedì 29 agosto si trovavano sulle spiagge della città di confine, e due di loro hanno deciso di fare un giro su delle moto d’acqua, noleggiate sul posto.
La spiaggia di Saidia, città turistica al confine tra Marocco e Algeria, nelle cui acque sono stati uccisi due turisti dalla guardia costiera algerina
Ad un certo punto del loro giro tra le onde però, Bilal Kissi e Abdelali Merchouer avrebbero (con molta probabilità inavvertitamente) oltrepassato il confine che separa il Marocco dall’Algeria. Lì sarebbero stati avvicinati da uno zodiac della guardia costiera algerina, che ha poi aperto il fuoco sui due turisti.
La morte dei due turisti francesi
Dopo gli spari degli agenti della guardia costiera algerina, Bilal Kissi è morto e, come riportato dai media locali, anche Abdelali Merchouer non è sopravvissuto ai colpi ricevuti.
Come riportato da Le360, la terza persona presente con le due vittime, Smaïl Snabé, anche lui franco-marocchino, è sfuggita ai colpi ma è stata arrestata dalle guardie di frontiera algerine. Il giorno successivo l’uomo si è presentato davanti a un pubblico ministero algerino, che lo ha messo in custodia cautelare per un periodo di sette giorni.
La quarta persona presente, Mohamed Kissi, ha raccontato: “Ci siamo persi ma abbiamo continuato fino a ritrovarci in Algeria. Sapevamo di essere in Algeria perché uno zodiac algerino nero è venuto verso di noi, ha iniziato a zigzagare come se volessero rovesciarci. Poi ci hanno sparato. Grazie a Dio non sono stato colpito ma mio fratello e il mio amico li hanno uccisi, e hanno arrestato l’altro mio amico”.
I problemi al confine algerino
Mohamed Kissi ha definito quanto avvenuto come “un’esecuzione”, e viste le numerose accuse piovute sulla guardia costiera algerina negli ultimi anni non è difficile credere che i comportamenti delle forze dell’ordine non siano stati impeccabili.
Questa tragedia è avvenuta in un contesto di forti tensioni tra Algeria e Marocco, esacerbate dal loro antagonismo sul territorio conteso del Sahara Occidentale. Le frontiere sono chiuse dal 1994 e l’Algeria ha interrotto le relazioni diplomatiche con il Marocco nell’agosto 2021, accusando Rabat di “atti ostili”, una decisione “del tutto ingiustificata” secondo Rabat.
La procura marocchina ha ora aperto un’indagine su quanto accaduto, mentre gli esponenti dell’ambasciata francese si sono rifiutati di rilasciare dichiarazioni in merito.