Stefano Tria: "Non importa chi sono ma quello che faccio"
Stefano Tria, figlio del ministro dell'economia Giovanni Tria, è nell'equipaggio di una barca che fa capo alla ONG Mediterranea
C’è anche il figlio del ministro dell’economia Giovanni Tria dentro Mediterranea. A confermarlo è la stessa ONG con un tweet di risposta al quotidiano La Verità. “Non ci siamo mai posti il problema di chi ognuno di noi sia figlio o parente, ma di cosa possiamo fare per salvare quante più vite umane possibile”.
E ancora sul profilo Twitter della Mediterranea si legge: “Stefano Tria è uno di noi e fa quello per cui Mediterranea è nata: salvare e salvarci da questo orrore”. E lancia l’hashtag #SavingHumans, slogan della ONG. Il figlio del Ministro ricoprirebbe all’interno delle navi di salvataggio il ruolo di vice skipper.
Ad Adnkronos il capo missione della nave Mare Jonio, Luca Casarini, aveva dichiarato: “La Verità sostiene che sulla barca a vela che seguiva in appoggio la Mare Jonio c’era anche il figlio del Ministro Tria? Io non leggo certi giornalacci”. Lo scorso 18 marzo aveva diretto una missione di salvataggio di 49 migranti al largo delle coste libiche.
Stefano Tria, si legge su Il Messaggero, è laureato in Cinema alla Roma Tre, ha una carriera decennale di operatore di macchina e ha al suo attivo una traversata del Pacifico come skipper, dalla Polinesia Francese alle Isole Fiji. Dal 2009 è corresponsabile della Raj, la barca a vela che ha accompagnato la Mare Jonio.
“Che importa chi sono o di chi sono figlio? Importa quello che faccio” avrebbe detto Stefano Paolo Tria, come riportato da Repubblica, in risposta al polverone che si è alzato quando è venuto fuori il suo nome. Ma nonostante la richiesta del rispetto della sua privacy, è comunque finito al centro delle polemiche.