Spalletti sbotta dopo la morte di Giulia Cecchettin: "Basta codardi di m**** travestiti da principi azzurri"
Anche il ct della nazionale italiana, Luciano Spalletti, ha parlato del femminicidio di Giulia Cecchettin, definendo certi uomini “codardi di m****”
Intervenuto ai microfoni di Rai Sport, il ct della nazionale italiana, Luciano Spalletti, ha lanciato un messaggio in merito alla vicenda della giovane Giulia Cecchettin, definendo gli uomini che compiono atti di violenza nei confronti delle donne “codardi di m***a travestiti da principi azzurri”.
- Luciano Spalletti sul femminicidio di Giulia Cecchettin
- Le parole di Luciano Spalletti
- Le due rose in conferenza stampa
Luciano Spalletti sul femminicidio di Giulia Cecchettin
Manca poco all’incontro decisivo tra l’Italia e l’Ucraina, ultima giornata del gruppo C delle qualificazioni al prossimo campionato europeo di calcio, che si terrà nel 2024 in Germania.
Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni vittima di un femminicidio per il quale è stato arrestato l’ex fidanzato Filippo Turetta
Nonostante l’importanza dell’evento però, il commissario tecnico della Nazionale, Luciano Spalletti, ha voluto dire la sua in merito alla vicenda che in questi giorni ha attirato l’attenzione del Paese, ovvero il femminicidio della giovane Giulia Cecchettin.
Il ct della nazionale di calcio è difatti intervenuto ai microfoni di Rai Sport di Alessandro Antinelli, e senza giri di parole ha lanciato una dura accusa a tutti quegli uomini che usano violenza nei confronti delle donne.
Le parole di Luciano Spalletti
L’ex allenatore del Napoli, da sempre sensibile al tema, ha così commentato il caso del femminicidio della 22enne Giulia Cecchettin:
“Non ne possiamo più di questi codardi di m***a travestiti da principi azzurri, dobbiamo aiutare le donne a prendere le distanze da chiunque pretenda di possedere la loro libertà”.
Un messaggio dai toni duri, quello del mister della Nazionale, che con la sua usuale schiettezza ha voluto lanciare non solo un messaggio di solidarietà verso le donne, ma anche un appello agli uomini, per far sì che siano anche loro parte attiva di questo necessario cambiamento sociale.
Le due rose in conferenza stampa
Non è la prima volta che Luciano Spalletti ha voluto sfruttare il palcoscenico mediatico offertogli dal suo lavoro per accendere i riflettori su importanti temi sociali, troppo spesso ignorati anche da chi segue lo sport e ignora i principi di rispetto e lealtà che sono (o che dovrebbero essere) alla base di qualsiasi competizione agonistica.
Già nel settembre del 2022 infatti, quando Spalletti era alla guida del Napoli (con il quale ha vinto uno scudetto per molti inaspettato), aveva chiesto ai suoi collaboratori di procurargli due rose, con le quali si era poi presentato in conferenza stampa.
In quel caso il messaggio del mister fu altrettanto forte, anche se con molte meno parole. Una volta presentatosi davanti ai microfoni infatti, Spalletti aveva poggiato le due rose, una rossa e una rosa, sul tavolo, per poi limitarsi a spiegare che il gesto “è solo per ricordare Masha e Hadis, non aggiungo altro”. Il ct si riferiva a Mahsa Amini e Hadis Najafi, due vittime della repressione iraniana.