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Gino Cecchettin risponde a Valditara dopo le frasi sul patriarcato: citati i messaggi di Filippo Turetta

Gino Cecchettin risponde al ministro Valditara sul patriarcato citando i messaggi inviati da Filippo Turetta alla figlia Giulia

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Anche Gino Cecchettin prende posizione sulle dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sul patriarcato che hanno scatenato una vera e propria bufera negli ultimi giorni. Il padre di Giulia Cecchettin risponde al politico citando i messaggi di Filippo Turetta, a processo per l’omicidio della giovane.

Patriarcato, Gino Cecchettin risponde a Valditara

“Non mi aspettavo quelle parole del ministro Valditara, pensavo più a un messaggio legato al suo ruolo di ministro dell’Istruzione, quindi un messaggio rivolto ai giovani sui valori”.

Così Gino Cecchettin a Radio24 ha parlato delle recenti dichiarazioni del ministro Valditara, che ha sminuito la lotta al patriarcato definendola “una cultura ideologica” non in grado di risolvere il problema della violenza contro le donne e parlato del presunto legame tra violenze sessuali e immigrazione irregolare.

Gino CecchettinFonte foto: ANSA
 Gino Cecchettin alla Camera dei Deputati alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin

Frasi dette in un videomessaggio in occasione della presentazione alla Camera della Fondazione dedicata a Giulia Cecchettin, nata per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere.

“Valditara ha asserito che non esiste più il patriarcato. Forse intendeva dire che ci sono le leggi che impediscono un determinato tipo di reato, ma questo non significa che nonostante ci siano le leggi i reati non vengano commessi”, ha detto il papà della giovane uccisa.

Più di quaranta anni fa vennero aboliti il delitto d’onore e il matrimonio riparatore, ma “con quella legge gli stupri e le violenze non sono cessati. Anzi, sappiamo bene che certi comportamenti sono radicati nel modo di vivere e quindi prima di estirpare quelle violenze, c’è un percorso da fare”.

I messaggi di Filippo Turetta

Gino Cecchettin è tornato sul caso intervenendo nella serata di martedì 19 novembre a È sempre Cartabianca su Rete4.

Cecchettin ha risposto a Valditara citando i messaggi che Filippo Turetta mandava alla figlia Giulia, emersi durante le indagini: “O con me o con nessun altro”.

In quei messaggi “c’erano tutti i connotati della possessività, che rientra in quello che viene definito come patriarcato”.

Gino Cecchettin: “Patriarcato spaventa più di guerra”

Non è che se neghi una cosa questa non esiste. Il ministro ha parlato di soprusi, di violenze, di prevaricazione. È esattamente quello il patriarcato ed è tutto ciò che viene descritto nei manuali”, ha detto ancora Gino Cecchettin al Corriere della Sera a proposito delle frasi di Valditara.

“Mi sembra solo una questione di nomenclatura. È la parola, oggi, che mette paura: ‘patriarcato’ spaventa più di ‘guerra’. È un problema sociale, non ideologico”.

Poi sull’immigrazione irregolare, che secondo Valditara sarebbe la causa principale dell’aumento della violenza sulle donne, Cecchettin ha ricordato che sua figlia è stata uccisa da un ragazzo bianco e italiano.

“Si sta prendendo il problema da un punto di vista sbagliato perché non va condannata l’origine dell’autore ma la violenza in sé”.

La versione del ministro Valditara

Intervenuto al Salone dello Studente di Campus a Roma, il ministro Giuseppe Valditara è tornato sulle polemiche, dando la sua versione dei fatti:

Non ho mai detto che il femminicidio è colpa degli immigrati. Ho detto una cosa diversa, che nel nostro Paese è in atto un fenomeno di aumento delle violenze sessuali, che sono un altro fenomeno molto triste. I dati sono purtroppo inequivocabili e mi dispiace che qualcuno li abbia alterati o non li abbia conosciuti. C’è un aumento preoccupante delle violenze sessuali. E che cosa ho detto? Ho detto che a queste violenze sessuali contribuisce anche, è importante l’anche, la marginalità e la devianza conseguenti a una immigrazione irregolare. Allora non ho detto che è l’immigrato che è causa di questo, ho detto la marginalità e la devianza. E come si combatte la marginalità e la devianza? innanzitutto facendo quello che noi per primi abbiamo fatto, parliamoci chiaro: l’altra settimana abbiamo dato 13 milioni di euro alle scuole per avviare corsi di italiano per immigrati di prima generazione e questi 13 milioni vanno anche ai ragazzi immigrati clandestinamente perché nelle nostre scuole noi educhiamo, formiamo anche alla conoscenza lingua italiana anche immigrati clandestinamente nel nostro Paese. Se questo aumento di violenze sessuali, a cui partecipano in modo rilevante perché è evidente che se siamo quasi al 50% con una percentuale di immigrazione complessiva dell’8% circa, ma se andiamo a guardare i dati, sono in gran parte fenomeni legati all’immigrazione clandestina, irregolare, illegale e quindi i dati sono ancora più significativi, allora noi dobbiamo da una parte agire sul tema della integrazione, dall’altra dobbiamo anche agire, come ha detto bene anche la premier Giorgia Meloni, sul controllo delle frontiere. Dobbiamo favorire l’immigrazione legale e contrastare l’immigrazione illegale. Sul favorire l’immigrazione legale noi lo stiamo facendo, a differenza di quello che non hanno fatto i precedenti Governi, facendo accordi soprattutto in Africa, per portare là la nostra scuola, per formare là i nostri giovani, perché quando vengono qua conoscano già la nostra lingua, la nostra cultura”.

La risposta di Valditara a Gino Cecchettin

Il ministro ha poi aggiunto, ripreso dall’Ansa, di voler raccogliere “molto volentieri l’invito a un confronto con Gino Cecchettin, che ha sempre usato parole molto equilibrate. Credo che il comune scopo che condividiamo, cioè combattere contro ogni forma di violenza sulle donne, ci debba vedere tutti dalla stessa parte”.

gino-cecchettin-valditara-patriarcato Fonte foto: ANSA
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