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Scuole aperte in estate: il piano del governo

Scuole aperte da giugno a settembre: cosa prevede il piano del governo

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

L’ultima campanella dell’anno scolastico 2020/2021 suonerà, a seconda delle Regioni, tra il 5 e il 16 giugno, ma le scuole d’Italia potranno restare aperte fino a settembre. Su base volontaria, come riporta ‘La Repubblica’, per studenti e insegnanti potranno infatti proseguire attività ricreative e di ripasso a seconda di ciò ciò che deciderà ciascun istituto scolastico, dalle materne (che già arriveranno fino al 30 giugno) alle superiori.

Come funziona il piano del governo per le scuole aperte in estate

Il piano per l’estate, che non ha nulla a che vedere con i debiti da recuperare, sarebbe già pronto.

Chi sarà promosso con insufficienze seguirà i percorsi già previsti (cioè i corsi di recupero e l’esame a settembre), che lo scorso anno saltarono per la decisione di promuovere tutti all’anno successivo.

Le attività estive saranno extra e coinvolgeranno gli insegnanti solo su base volontaria, pagati dalle scuole. Ci si avvarrà soprattutto di educatori e realtà del terzo settore.

Per il mese di giugno sono previsti corsi di rinforzo e potenziamento degli apprendimenti, con attività laboratoriali, scuola all’aperto e studio di gruppo.

A luglio e agosto si prevedono, in particolare, attività di aggregazione e socializzazione, con moduli e laboratori di educazione motoria e gioco didattico, canto, musica, arte, scrittura creativa, educazione alla cittadinanza, debate di filosofia, educazione alla sostenibilità e all’imprenditorialità. Sono previste inoltre attività di potenziamento della lingua italiana e della scrittura, delle competenze scientifiche e digitali (coding, media education, robotica).

Le attività potranno essere svolte dentro la scuola, ma anche in altri spazi come teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi.

A settembre, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, sono suggerite alle scuole attività di accoglienza e accompagnamento al rientro tra i banchi.

Scuola, cosa ha detto il ministro Bianchi

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha dichiarato: “È stato un anno difficile per la scuola, che non si è arresa, non si è mai fermata. Ha mostrato tutta la sua capacità di riorganizzarsi e innovare grazie soprattutto alla responsabilità dei nostri insegnanti e dei dirigenti scolastici”.

Poi ha aggiunto: “La pandemia ha scavato le differenze, accresciuto le fragilità. Serve un ponte tra quest’anno e il prossimo, un’occasione perché bambini e ragazzi possano recuperare apprendimenti e socialità”.

Ancora Bianchi: “La scuola tornerà al centro della comunità, restituendo spazi di potenziamento delle competenze e di recupero delle relazioni. Lo farà insieme ai territori, alle associazioni, dando vita ai Patti di comunità. È questa la strada per una scuola nuova, accogliente e inclusiva, parte integrante del tessuto sociale e territoriale”.

 

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