Lombardia zona rossa, la verità di Brusaferro sul caso conteggi
Il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro ha chiarito i passaggi che hanno portato la Lombardia in rosso per una settimana
Continuano ad infuriare le polemiche sui conteggi errati che hanno portato la Lombardia in zona rossa per una settimana. Dopo lo scambio di accuse tra il presidente della Regione Attilio Fontana e il ministro della Salute Roberto Speranza, arriva la presa di posizione del presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, membro della Cabina di regia e del Comitato tecnico scientifico.
In una intervista a Repubblica Brusaferro ha detto che le polemiche da parte dei vertici della Regione Lombardia “non sono accettabili“, in quanto “il sistema di monitoraggio è trasparente e funziona grazie all’impegno di tutti i colleghi da 36 settimane, per tutte le Regioni allo stesso modo”.
Brusaferro ha respinto le accuse al mittente, spiegando che “il ricalcolo ce lo ha chiesto la Regione Lombardia“. “Sono stati loro a contattarci per chiedere di fare approfondimenti su alcuni indicatori”, poi venerdì mattina “hanno scritto una mail al ministero e all’Istituto per chiedere di ricalcolare l’Rt della settimana precedente, la numero 35 del monitoraggio, con i dati di questa, la 36”.
Monitoraggio, come funziona
Fontana sostiene che l’algoritmo impiegato per il monitoraggio non vada bene, eppure, ha detto Brusaferro, “funziona allo stesso modo da 36 settimane per tutte le Regioni”. Si tratta di un lavoro condiviso tra Regioni, ministero e Iss.
“I dati – ha spiegato – vengono caricati ogni settimana dalle amministrazioni locali. Sui numeri viene fatta dall’Istituto, anche con il supporto della Fondazione Kessler, una prima analisi che poi, il mercoledì sera o il giovedì mattina, viene rimandata alle Regioni”.
“Se ci sono problemi, incoerenze o dubbi, se ne parla e si recepiscono eventuali rettifiche. Alla fine di questo percorso i dati sono validati da tutti e vengono riportati nel report nazionale del venerdì”.
“Succede spesso che una Regione non sia convinta da un dato e ce lo dica. Facciamo il doppio passaggio, inviando a tutti l’anteprima, proprio per evitare errori“.
Lombardia zona rossa: i passaggi
Sul caso della Lombardia, Brusaferro ha chiarito i passaggi che hanno portato alla zona rossa: l’indice Rt a 1,4 è stato anticipato alla Regione tra il 13 e il 14 gennaio, come da prassi. E “non c’è stata alcuna contestazione in quei giorni. Nel monitoraggio di venerdì 15 è passato tutto senza problemi”.
La richiesta di rettifica è arrivata solo il 20: “Posso immaginare che abbiano fatto un’analisi dei loro database e visto situazioni che andavano modificate”.
La Lombardia è stata quindi zona rossa una settimana per un errore: “Lo dicono i dati che la stessa Regione ha reso disponibili venerdì”.
Brusaferro ha respinto le accuse arrivate dai vertici lombardi anche per quanto riguarda il calcolo dell’indice Rt, spiegando che è tutto condiviso: “Tutte le Regioni hanno avuto oltre al metodo per calcolarlo anche un software per fare le proprie verifiche”. “Si tratta – ha aggiunto – di un meccanismo trasparente, noto e standardizzato a livello internazionale: è rintracciabile da ognuno sul sito dell’Istituto”.