Israele attacca la Jihad islamica a Gaza, lanciata operazione militare speciale: ucciso comandante
L'esercito israeliano ha lanciato un attacco aereo su degli obiettivi dell'organizzazione palestinese
L’esercito israeliano ha lanciato un attacco militare alla Jihad islamica palestinese nella Striscia di Gaza. L’operazione speciale chiamata “Breaking Dawn” ha portato ad almeno 4 morti e 19 feriti. Il bilancio riportato dal ministero della Sanità palestinese è provvisorio ed è destinato ad aggravarsi. Tra le vittime dell’offensiva un comandante dell’organizzazione ma anche una bambina di 5 anni. Lo riporta Ansa.
- L'operazione militare speciale
- Il bilancio dell'attacco
- Cos'è il Movimento per il Jihad islamico in Palestina
L’operazione militare speciale
Nell’attacco l’aviazione israeliana ha colpito un appartamento a Bourj Falastin, un edificio di dieci piani destinato ad uffici, situato nel pieno centro di Gaza City. Secondo fonti locali gli aerei avrebbero colpito anche un obiettivo a Khan Yunes, nel sud della Striscia.
“L’esercito ha colpito poco fa obiettivi della Jihad islamica a Gaza” ha annunciato il premier dello Stato ebraico Yair Lapid. “Si tratta di un’operazione per rimuovere una minaccia concreta nei confronti di cittadini israeliani e nelle zone vicine a Gaza” ha dichiarato.
“Il governo di Israele non permetterà ai terroristi di minacciare cittadini. Chiunque cerchi di colpirci sappia che lo raggiungeremo” ha detto infine il premier israeliano.
Contestualmente all’operazione militare è stata disposta sul fronte interno del Paese “una allerta speciale” con lo schieramento dell’Iron Dome, il sistema di difesa missilistico israeliano, fino a 80 chilometri di copertura, comprendendo anche Tel Aviv e Modin.
Un vigile del fuoco nei luoghi colpiti dall’attacco israeliano
Il bilancio dell’attacco
Tra gli obiettivi rimasti uccisi nell’attacco ci sono Tayasir Jabari, comandante della Jihad islamica nel nord della Striscia, e Salame Abed anche lui della Jihad.
Al-Jabari era il successore di Baha Abu al-Ata, comandante delle Brigate al-Quds nel nord della Striscia, l’ala militare della Jihad Islamica, ucciso nel novembre 2019 in un raid aereo israeliano.
Secondo le forze armate israeliane sarebbero 10-20 i miliziani palestinesi uccisi finora nei raid aerei. Come riportato da Repubblica, tra gli obiettivi colpiti ci sarebbe un appartamento in grattacielo residenziale nel quartiere di Al-Rimal. Tra Gaza City ma anche nei villaggi di Al-Fakhari, al sud, di Beit Lahia e Khan Yunis, sarebbero sarebbero in totale 40 le persone ferite nell’attacco.
“Il nemico ha lanciato una guerra contro il nostro popolo” hanno affermato fonti della Jihad islamica a Gaza, poco dopo l’inizio dei primi attacchi dell’aviazione israeliana.
“Noi tutti dobbiamo difenderci. Non consentiremo al nemico di continuare i suoi sistematici tentativi di colpire la resistenza armata” hanno comunicato dall’organizzazione palestinese.
Cos’è il Movimento per il Jihad islamico in Palestina
Il gruppo militante “Movimento per il Jihad islamico in Palestina” è un’organizzazione più piccola di Hamas, con la quale condivide il rifiuto dell’esistenza dello Stato di Israele, effettuando per questo nel corso degli anni decine di attentati e lanci di missili.
L’organizzazione è sospettata di terrorismo dagli Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Canada e dai Paesi dell’Unione europea.
L’operazione militare è scattata dopo l’arresto da parte delle forze israeliane di un alto funzionario della Jihad islamica palestinese, Bassem Saadi, a Jenin, in Cisgiordania, in seguito al quale nel Paese è scattato lo stato d’allerta, temendo possibili attacchi di ritorsione, e bloccando così l’accesso alle vie in prossimità della Striscia di Gaza.