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Il virus Nipah minaccia di nuovo l'India con altri morti: sintomi e rischi per una possibile nuova epidemia

Il virus Nipah, un agente trasmissibile dai pipistrelli, torna a provocare morti in India dopo i casi del 2018: quello che c'è da sapere

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

L’India è nuovamente sotto la minaccia del virus Nipah, un raro ma letale patogeno trasmesso dai pipistrelli. Questo micidiale virus ha colpito il Kerala, uno stato meridionale dell’India, per la quarta volta in cinque anni, causando già due decessi su sei casi confermati. Nel 2018, durante la prima epidemia, il virus ha ucciso 17 persone, la stragrande maggioranza dei contagiati, segnando il suo alto tasso di mortalità. Mentre al momento la situazione sembra sotto controllo, le autorità sanitarie temono che questa situazione possa rapidamente sfociare in un’epidemia che potrebbe travalicare i confini dello stato.

Cos’è il virus Nipah

Il virus Nipah provoca una infezione mortale a causa di un patogeno originario dei pipistrelli della frutta e delle volpi volanti, conosciute come reservoir naturali del virus.

Questo patogeno è stato scoperto per la prima volta nel 1998 durante un’epidemia in Malesia e si è diffuso principalmente in India e Bangladesh. Ciò che rende il virus Nipah così temibile è il suo elevato tasso di mortalità, che varia tra il 40% e il 70%.


Lo stato indiano del Kerala, già colpito in passato da questo virus, ha adottato misure di contenimento straordinarie

Il virus può essere contratto attraverso il contatto diretto con animali infetti, come pipistrelli o maiali, o tramite il consumo di cibo o acqua contaminati dai loro fluidi corporei. Inoltre, il virus può essere trasmesso direttamente da persona a persona attraverso stretti contatti con individui infetti.

Il periodo di incubazione del virus varia da 14 a 45 giorni, il che significa che possono passare settimane tra l’infezione e la comparsa dei sintomi.

Sintomi e diagnosi di Nipah

I sintomi iniziali dell’infezione da virus Nipah includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, vomito e mal di gola, simili a quelli dell’influenza comune. Questi sintomi possono progredire a vertigini, sonnolenza, alterazioni della coscienza e segni neurologici che indicano un’encefalite acuta.

Alcuni pazienti possono sviluppare polmonite atipica e problemi respiratori gravi, compresa l’insufficienza respiratoria acuta. Nei casi più gravi, l’encefalite può portare a convulsioni e coma entro 24-48 ore.

Sebbene la maggior parte delle persone che sopravvive all’encefalite acuta guarisca completamente, circa il 20% dei pazienti può presentare conseguenze neurologiche a lungo termine, tra cui disturbi convulsivi e cambiamenti di personalità.

La situazione in India

L’attuale epidemia di virus Nipah in India ha avuto inizio con il ricovero di un bambino di 9 anni, sua sorella di 4 anni, il loro zio di 24 anni e un cugino di 10 mesi. Tutti presentavano sintomi come febbre, tosse e malessere simili all’influenza.

Il bambino di 9 anni ha avuto problemi respiratori gravi e è stato collegato a un ventilatore. Dopo alcune indagini, è emerso che il padre dei due fratellini era morto due settimane prima con sintomi simili, ma la sua causa di decesso  era stata attribuita a “insufficienza multiorgano”.

Questo caso è stato collegato ad altri cinque pazienti che erano stati infettati dal virus Nipah durante l’epidemia del 2018. In seguito a questa scoperta, sono emersi ulteriori casi positivi al virus.

Il rischio di una nuova epidemia

Dopo la conferma del sesto caso di virus Nipah, oltre mille persone sono state identificate come possibili esposte al contagio e messe sotto osservazione.

Le autorità sanitarie hanno preso misure rigorose per contenere la diffusione del virus, tra cui la chiusura di scuole, uffici e trasporti pubblici, nonché l’obbligo di mascherine, distanziamento sociale e uso di disinfettanti per le mani. Inoltre, sono state create camere di isolamento e unità per il trattamento intensivo nell’ospedale locale.

Il possibile salto di specie

Le autorità sanitarie stanno cercando di determinare come il paziente zero, Ali, abbia contratto il virus. Una delle teorie suggerisce che potrebbe esserci stato un altro “salto di specie” dal pipistrello all’uomo, come a lungo si è ritenuto possa essere accaduto per il Covid-19.

Questo fenomeno sarebbe provocato dalla distruzione dell’habitat dei pipistrelli che li spinge a vivere più vicino alle aree abitate. Un’altra possibile via di trasmissione potrebbe essere stata attraverso parassiti che succhiano il sangue dai pipistrelli e agiscono come vettori del virus.

Allo stato attuale, rimane comunque improbabile che il virus Nipah possa essere la cosiddetta malattia X, ovvero la patologia ancora ignota ma che, secondo gli esperti, potrebbe essere responsabile di una nuova inevitabile pandemia.

Fonte foto: ANSA

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