Cecilia Sala è atterrata a Ciampino accolta da Giorgia Meloni, dalla madre e dal fidanzato Daniele Raineri

Cecilia Sala sarà ascoltata dai carabinieri del Ros nel pomeriggio prima di tornare nella sua casa di Roma: lo riferisce l’Ansa.

“Ciao, sono tornata“. È il breve messaggio vocale inviato da Cecilia Sala, poco dopo il suo rientro in Italia, ai colleghi di Chora Media, la Podcast company italiana per cui lavora. L’audio è stato pubblicato sulle app di streaming, in una puntata di Stories, l’episodio 693 del podcast curato proprio dalla giornalista.

Cecilia Sala è tornata in Italia: l’aereo che l’ha prelevata a Teheran è atterrato all’aeroporto di Ciampino. Oltre alla madre Elisabetta Vernoni e al fidanzato Daniele Ranieri ci sono anche la premier Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

Intanto è stato posticipato alle ore 16:15 l’arrivo del volo che sta riportando in Italia la giornalista Cecilia Sala. L’aereo dell’Aeronautica militare atterrerà a Ciampino.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha smentito di essere stato a Palazzo Chigi per parlare di Mohammad Abedini: “Questa è una cosa di cui in questo momento non sto proprio riflettendo. La mia mente è tutta occupata al fatto che vada avanti la riforma costituzionale per la quale mi batto da 30 anni. Abbiamo un trattato di estradizione con gli Usa che viene valutato secondo i parametri giuridici, ma attualmente la mia principale preoccupazione è quella della legge costituzionale sulla separazione delle carriere, questo è stato l’incontro”.

Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, l’accelerazione che ha portato alla liberazione di Cecilia Sala passa dalla garanzia che Mohammad Abedini-Najafabani, arrestato a Malpensa il 16 dicembre e tuttora detenuto in attesa di estradizione negli Stati Uniti, non sarà consegnato agli americani.

Uno scambio da fare entro il 20 gennaio, ossia entro il cambio di amministrazione, con quella guidata da Biden che lascerà il posto a quella di Trump.

Colpo di scena. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio sarà a minuti a Palazzo Chigi, secondo quanto riferito dall’Ansa – che cita fonti informate – parlerà dell’eventuale rilascio di Mohammaed Abedini, l’ingegnere iraniano bloccato in Italia lo scorso 16 dicembre su richiesta degli Stati Uniti. Potrebbe essere liberato nelle prossime ore.

“La politica del Ministero della Cultura e dell’Orientamento Islamico (dell’Iran) è sempre stata basata sull’accoglienza dei viaggi e delle attività legali dei giornalisti internazionali, sull’aumento della presenza dei media stranieri nel Paese e sulla protezione dei loro diritti legali e questo approccio viene seguito seriamente anche nel 14° Governo” (guidato dal presidente Masoud Pezeshkian). Questo il comunicato del Ministero della Cultura iraniano, riportato da Irna, riguardante l’arresto di Cecilia Sala. Il comunicato ribadisce che l’ambasciata italiana a Teheran è stata informata dell’arresto della giornalista e durante la detenzione è stata prevista la possibilità di accesso consolare e di contatti telefonici con la sua famiglia.

Con la liberazione di Cecilia Sala potrebbe profilarsi anche la liberazione di Mohammad Abedini Najafabadi, l’iraniano fermato a Malpensa lo scorso 16 dicembre su richiesta degli Usa, ora in carcere a Opera. L’ingegnere 38enne, che ha chiesto gli arresti domiciliari, potrebbe essere scarcerato solo con una richiesta del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Richiesta che al momento non è arrivata ma che negli ambienti giudiziari milanesi non si esclude possa essere trasmessa a breve. Ansa riferisce comunque che l’istanza non dovrebbe arrivare oggi, anche se comunque prima dell’udienza del 15 gennaio fissata dalla Corte d’Appello per decidere sulla richiesta dei domiciliari presentata dal legale dell’iraniano. Con la richiesta del ministro, infatti, la Corte d’Appello milanese dovrà disporre immediatamente la liberazione del 38enne. Abedini tornerebbe libero e potrebbe rientrare in Iran e il procedimento di estradizione in Italia si estinguerebbe.

Secondo quanto risulta alla trasmissione di La7 L’Aria che tira, fonti vicine al prossimo segretario di Stato Usa Marco Rubio sostengono che l’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi sarà scarcerato e probabilmente rimpatriato in Iran. Abedini è stato arrestato a Malpensa su richiesta di Washington lo scorso 16 dicembre, tre giorni prima dell’arresto in Iran della giornalista italiana Cecilia Sala, che è stata liberata.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso al presidente del Consiglio Giorgia Meloni i complimenti per il ritorno di Cecilia Sala in Italia. Successivamente, ha telefonato alla mamma di Cecilia Sala, che aveva incontrato nei giorni successivi all’arresto. Il Capo dello Stato aveva parlato della giornalista nel suo discorso di fine anno.

“Sono molto contento del ritorno a casa della nostra Cecilia Sala”. Così in una nota l’avvocato Alfredo De Francesco, legale del 38enne svizzero-iraniano, Mohammed Adebini Najafabadi, detenuto in carcere a Opera su richiesta di estradizione degli Stati Uniti. “Ora devo concentrarmi sul caso del mio assistito e lavorare al meglio su di esso”.

“Sto andando a Roma, sono felicissima”: così Elisabetta Vernoni, madre della giornalista Cecilia Sala, contattata da L’Aria che tira su La7, ha commentato la liberazione della figlia.

Al Corriere della Sera ha aggiunto: “Sono contentissima, non riesco nemmeno a spiegare come mi sento. La mia vita inizia oggi. Il Governo ha fatto un lavoro magnifico per liberarla. Mi ha chiamata la presidente Giorgia Meloni. Lei mi aveva dato il suo numero di telefono e io me lo sono segnata in rubrica come GM. Ti vengo a prendere, Ceci”.

Il ministro degli Esteri AntonioTajani, sempre al Tg1, ha parlato della vicenda Abedini e del rapporto con Renato Sala, padre di Cecilia: “Gli stessi iraniani hanno separato le due cose. Intanto godiamoci il rientro in Italia di Cecilia Sala, una brava giornalista. Mi fa particolarmente piacere anche perché sono amico personale del padre, quindi oltre al dovere da ministro ci ho messo anche un po’ di affetto per il padre, che è un amico”.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al Tg1 ha parlato di “grande lavoro di squadra di Governo, intelligence e diplomazia. Con l’impegno diretto del presidente del Consiglio, del sottosegretario Mantovano e ovviamente il mio come ministro degli Esteri. Siamo riusciti a ottenere un risultato importantissimo. Così come facemmo per Alessia Piperno qualche tempo fa, siamo riusciti a riportare a casa anche questa giovane giornalista. Ci siamo impegnati tantissimo, siamo stati in silenzio, a volte prendendoci anche qualche critica, ma abbiamo sempre lavorato sottotraccia per cercare di ottenere il risultato. Così si ottengono i risultati positivi, senza parlare troppo, e ci siamo riusciti”.

“Sono al settimo cielo nel sapere Cecilia libera, è una grandissima gioia. Sono contenta per lei e la sua famiglia. Sono dispiaciuta per ciò che le è accaduto e spero che non succeda mai più”. Così Maryam Rahmanian, la fotografa iraniana che ha lavorato con Cecilia Sala negli ultimi reportage a Teheran, commenta all’Ansa la liberazione della giornalista italiana.

Il direttore di Chora Media, Mario Calabresi, all’Ansa dichiara: “Siamo molto felici. Sapevamo che il Governo stava lavorando intensamente, ma non ci aspettavamo un ritorno a casa di Cecilia così veloce. Quando è arrivata la notizia a Chora c’è stata grandissima emozione, tutti hanno applaudito. Voglio ringraziare Giorgia Meloni, Alfredo Mantovano, Antonio Tajani, l’ambasciatrice italiana a Teheran e tutti gli apparati dello Stato italiano per l’eccezionale lavoro che hanno fatto.

“Ho appena appreso con grande soddisfazione della liberazione di Cecilia Sala. È una notizia molto, molto buona e volevamo anche condividere la nostra soddisfazione”. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea Paula Pinho nel briefing con la stampa

Il post della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola:

La notizia della liberazione di Cecilia Sala è una breaking sui siti internazionali. Dalla Cnn ad Alarabiya, dal Guardian a El Pais e Le Figaro, tutti parlano della giornalista italiana.

Il direttore dell’Aise, Giovanni Caravelli, è andato personalmente a Teheran per prendere Cecilia Sala: anche lui è in viaggio sull’aereo che sta riportando in Italia la giornalista. Il nome di Caravelli, nelle ultime ore, è stato accostato a quello del Dis come successore di Elisabetta Belloni.

Il Senato, con un lungo applauso bipartisan, ha reagito alla notizia della liberazione di Cecilia Sala in Iran. Non sono però mancate le polemiche all’interno dell’Aula.

Indiscutibile il lavoro diplomatico della premier, Giorgia Meloni, riconosciuto dai politici di Governo (come Matteo Salvini e Antonio Tajani), ma anche da quelli dell’opposizione (con Elly Schlein, Giuseppe Conte e Matteo Renzi in testa).

Alle 11:40 è stata la stessa Giorgia Meloni, sui social, ad annunciare la liberazione di Cecilia Sala.

Prima della notizia, Giorgia Meloni ha telefonato ai genitori di Cecilia Sala, informandoli dell’avvenuta liberazione della figlia. La reazione del padre.

Poco prima delle ore 11:30 Palazzo Chigi, attraverso una nota, ha comunicato la liberazione di Cecilia Sala, aggiungendo che la giornalista è stata messa su un aereo dell’Aeronautica militare diretto in Italia, a Ciampino.

• Cecilia Sala arrestata in Iran
• Il post di Chef Rubio contro la giornalista
• L’ipotesi dello scambio con Mohammad Abedini
• Tutte le bugie dell’Iran sulla detenzione di Cecilia Sala
• Il silenzio stampa chiesto dai genitori
• Giorgia Meloni e il viaggio negli Usa per l’incontro con Donald Trump
• Le dichiarazioni di Vannacci su Sala: “Sapeva dei rischi”