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Crisanti: "Mai l'immunità di gregge, con il Covid abbiamo fallito"

Crisanti sostiene che nella lotta alla pandemia sono stati fatti degli errori gravi e che i problemi principali da affrontare in inverno saranno tre

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova, ha fatto il punto sull’evoluzione della pandemia, sostenendo che i problemi da affrontare in inverno saranno principalmente tre. In particolare, secondo il medico, che ha parlato a iNews24.it, i nodi da sciogliere riguarderanno la “percentuale dei vaccinati, la durata della vaccinazione e la presenza di varianti resistenti al vaccino”.

Crisanti passa a commentare le misure da mettere in atto per scongiurare eventuali picchi di contagi e, di conseguenza, altre ospedalizzazioni. “Tutto dipenderà dalle misure che saremo in grado di mettere in campo per fronteggiare la situazione. Alcune possono ancora essere attuate, altre un po’ meno”, afferma il microbiologo.

Capitolo immunità di gregge: Crisanti è lapidario sul tema e dichiara che “non si raggiungerà mai. È impossibile, dato che stiamo affrontando una variante che ha un R0 di 6″. Si discute molto anche sulla durata della vaccinazione: l’esperto, su tale punto, ricorda che per ora si ha disposizione lo studio di Israele che dice che “la protezione dura 8-9 mesi”.

Naturalmente la questione del tempo relativo alla protezione innescata dai vaccini va inevitabilmente a intrecciarsi alla somministrazione di una eventuale terza dose: “Bisognerà quindi pensare a come proteggere tutte le persone vulnerabili e quelle che si sono vaccinate a gennaio 2021. La terza dose è assolutamente un’opzione ma ancora non mi pronuncio in merito, perché voglio aspettare i risultati di Israele”.

Sempre rimanendo in tema vaccini, il medico elogia i giovani: “Più persone si vaccinano, meglio è. Per quanto riguarda i ragazzi, il rapporto costi-benefici è molto limitato, ma ciononostante fanno bene a vaccinarsi per dare un contributo a livello sociale e compiere un atto di generosità nei confronti della collettività”.

La curva dei contagi non smette di salire, seppur in questo momento aumenta non in maniera esponenziale. “Gli strumenti di contatto sono insufficienti, così il virus si sta diffondendo – puntualizza il virologo -. Se siamo in questa situazione è perché abbiamo fallito nella gestione della pandemia e insieme a noi ci sono molti altri Paesi europei e anche gli Usa”.

Altre critiche sulla “gestione della pandemia” che, sempre secondo Crisanti, è stata sbagliata fin dal principio, “quindi è chiaro che anche oggi siamo in corsa. Ci portiamo dietro ancora gli errori commessi dalla scorsa estate, ma anche dell’autunno o dall’inverno. Non è stata messa in campo nessuna azione che mirasse a bloccare la diffusione del virus”.

Il professore sottolinea che i lockdown “sono stati sprecati” in quanto avrebbero dovuto servire per guadagnare tempo intanto che si trovava un modo per gestire la situazione, “ma poi non è stato fatto nulla”. “Sarebbe stato il caso di dare un ‘liberi tutti’ quest’estate solo dopo aver messo in campo una serie di altri accorgimenti”, rimarca.

Infine parla di una cura per il Covid, specificando che “ci sono degli enzimi interessanti come le proteasi”, che sono già stati usati come bersaglio per farmaci molto efficaci, come nel caso dell’epatite C e dell’Hiv. “Questi enzimi si sono dimostrati bersagli ideali, quindi sono moderatamente ottimista sull’efficacia di una cura per il Covid. Per quanto riguarda la data, non so se verrà rispettato il termine indicato della prossima estate”, conclude l’esperto.

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