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Covid, vademecum dei presidi: aula per casi sospetti, la proposta

Scuola, la richiesta dei presidi e tutti i nodi da sciogliere per la ripartenza. Spunta l'ipotesi di creare un'aula per eventuali contagiati

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Le scuole non vanno solo riaperte, dobbiamo fare in modo che poi non richiudano”. Lo scrive la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina su Facebook, assicurando che il 14 settembre “riprenderanno ufficialmente le lezioni”. Nel farlo lancia l’appello a tutti chiedendo “responsabilità e consapevolezza”, sulla scia di quanto chiesto ai giovani dal ministro della Salute Roberto Speranza dopo l’ordinanza sulla chiusura delle discoteche: “Ci aiutino a tenere sotto controllo il contagio”. E se i dati non saranno incoraggianti, uno dei timori è che l’anno scolastico potrebbe slittare, almeno in presenza, a dopo le elezioni. Anche se tale scenario non vorrebbe essere percorso dalla ministra.

Intanto, come spiega l’Ansa, si guarda anche all’estero. In Francia e Germania le scuole hanno aperto ma poi richiuso, anche perché “per sua stessa natura la scuola è sinonimo di socialità, non è fatta per l’isolamento, c’è per forza un aumento del rischio” con 8,5 milioni di alunni che si ritrovano”, fa notare il presidente dell’Anp (Associazione nazionale presidi) Antonello Giannelli.

Nel frattempo i presidi, in attesa del pronunciamento del Comitato tecnico scientifico che si riunisce il 19 agosto, si portano avanti e redigono un vademecum per l’inizio dell’anno scolastico che contiene anche le linee guida del Protocollo di sicurezza del ministero dell’Istruzione.

Al suo interno c’è anche la previsione di un locale interno ad ogni scuola per l’accoglienza degli eventuali casi sintomatici di coronavirus.

E, se dovessero verificarsi casi sospetti o contagi, Giannelli azzarda: “Se ci sarà un caso positivo all’interno di una scuola bisognerà valutare la chiusura dell’istituto solo di concerto con l’autorità sanitaria, cioè la Asl, e dopo avere valutato le circostanze. Non ci possono essere regole generali né ci si può affidare esclusivamente a parametri numerici” .

Il nodo da sciogliere per il Cts e l’Iss è proprio questo: cosa bisognerà fare in caso di contagi, “che cosa dobbiamo aspettarci”, sostiene Giannelli. Ecco anche perché la richiesta è quella di “rivedere la responsabilità penale imputabile ai dirigenti scolastici in relazione alla sicurezza sugli ambienti di lavoro”.

“Il covid è equiparato a un incidente sul lavoro. Se il dirigente scolastico attua il protocollo sanitario allora non gli si deve imputare nulla – spiega sempre Giannelli – Non parliamo di scudo penale perché quello fa riferimento a soggetti che hanno commesso reati, e i presidi non sono delinquenti o malfattori”.

Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli insegnanti, solleva un’altra questione: “Sarebbe utile sapere se le mascherine per il personale della scuola e degli studenti, circa dieci milioni giorno, saranno fornite dall’amministrazione o se dovranno essere procurate da casa, come per la misurazione della temperatura”.

Critica verso il ministero la segretaria della Cisl Scuola Maddalena Gissi: “Pretendiamo di avere le possibili ipotesi di soluzione che devono essere condivise con noi. Mancano ancora i dati relativi alla richiesta dei banchi, quanti ne sono stati richiesti e quando arriveranno, delle aule, ovvero quante ne servono e con quanto personale. Manca invece dal Cts anche lo studio dei casi”.

Scuola, Arcuri: la risposta sui banchi monoposto

L’Sos banchi monoposto è lanciato anche dai presidi che chiedono certezza sui tempi di consegna ma il il Commissario straordinario per l’emergenza Covid 19, Domenico Arcuri rassicura: “saranno consegnati a partire dai primi giorni di settembre e fino al mese di ottobre nei diversi istituti scolastici italiani che ne hanno fatto richiesta”.

Sul tema spazi poi la Cisl avanza una proposta: “Perché non si parte con le tensostrutture dove possibile in attesa di spazi più organici, come ci è stato proposto dalla Protezione civile? Il 7 settembre, ricordo, si apriranno le porte delle scuole dell’infanzia in Lombardia, non c’è più tempo”.

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scuola-ripresa Fonte foto: ANSA
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