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Cos'è successo stanotte nella guerra tra Russia e Ucraina: Draghi, Macron e Scholz a Kiev per nuovi negoziati

I leader Ue stanno andando a Kiev per parlare di negoziati con Mosca e risolvere la crisi del grano che rischia di mettere in ginocchio un continente

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Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz sono partiti nella notte per recarsi nella capitale ucraina a parlare con il presidente Volodymyr Zelensky. Al centro della missione dei leader dei tre principali Paesi Ue c’è non solo la volontà di esplorare le possibili vie di fuga dalla guerra, ma anche quella di risolvere in tempi brevi la crisi del grano.

Il viaggio a Kiev sta avvenendo in una fase particolarmente complicata del conflitto in Ucraina, con le truppe russe che continuano a occupare nuove aree del Donbass.

Nel Paese inizia a farsi sentire la stanchezza dell’esercito e della resistenza, che chiedono nuovi aiuti dall’Occidente davanti all’avanzata delle forze di Mosca.

Draghi, Scholz e Macron a Kiev: “tradiranno” Biden?

Quella del premier italiano, del presidente francese e del cancelliere tedesco è una missione che potrebbe delineare una linea diversa da quella degli americani.

Il numero uno dell’Eliseo, dalla Romania, ha sottolineato che “il presidente ucraino e i suoi funzionari dovranno negoziare con la Russia. Noi faremo di tutto per fermare le forze russe e aiutare gli ucraini e il loro esercito”.

I leader europei potrebbero dunque promettere l’arrivo di nuove armi e aprire la strada ai negoziati con la Russia. La stessa che gli Stati Uniti non intendono percorrere, come ribadito a più riprese da Joe Biden.

Cos'è successo stanotte nella guerra tra Russia e Ucraina: Draghi, Macron e Scholz a Kiev per nuovi negoziatiFonte foto: ANSA
L’incontro dei tre leader europei (da sinistra Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron) diretti a Kiev.

I leader europei uniti per nuovi negoziati di pace

Roma, Berlino e Parigi, secondo quanto si apprende da fonti giornalistiche, daranno un segnale compatto a Kiev sui nuovi aiuti che arriveranno dall’Europa e sulla necessità di raggiungere in breve tempo una situazione di pace.

Mario Draghi ha dichiarato di recente, durante la sua visita in Israele, ha dichiarato di voler arrivare “quanto prima a un cessate il fuoco” e a “negoziati di pace”.

Che dovranno però avvenire nei “termini che l’Ucraina riterrà accettabili“, evitando imposizioni da parte del Cremlino, con accordi che penalizzerebbero il Paese.

Oltre la guerra, la crisi del grano preoccupa l’Ue

Ma non è solo la pace a interessare ai tre leader comunitari. Decine di tonnellate di grano rischiano di marcire nei granai a causa del blocco navale russo.

Mario Draghi ha parlato a più riprese della necessità di aprire dei corridoi sicuri per il trasporto delle materie prime, continuando a esplorare tratte alternative a quelle che l’Europa sta valutando in questo momento.

Tra i nodi da risolvere c’è anche quello di trovare il modo di immagazzinare i prossimi raccolti. La crisi del grano potrebbe infatti generare una vera catastrofe in tutta l’Africa, con un effetto domino che ben presto si ripercuoterebbe sull’Europa.

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