Coronavirus, nuova variante francese: la scoperta a Bordeaux
Un nuovo ceppo "molto raro" è stato scoperto in Francia in 50 persone contagiate dal Sars-CoV-2
Almeno 50 casi di una nuova variante tanto rara quanto contagiosa sono stati individuati nel quartiere Bacalan, nella città francese di Bordeaux. Lo riferisce ‘Il Messaggero’, l’ennesima dimostrazione che, nonostante gli sviluppi positivi nella battaglia contro il Covid-19 e la possibilità della nascita, la diffusione di nuove mutazioni del coronavirus non è scongiurata e in tal senso la corsa alle vaccinazioni diventa sempre più importante.
Secondo l’Agenzia sanitaria regionale della Nuova Aquitania che ha rilevato i primi casi di questa nuova variante ci sarebbero ad oggi circa 50 contagiati. Da quanto riportato, le autorità sanitarie francesi avrebbero disposto l’apertura di un centro temporaneo di screening sui residenti dell’area e un hub apposito di vaccinazione.
La nuova mutazione è stata etichettata come “Voc 20I/484k” e sembrerebbe una discendente del ceppo britannico, come ha rivelato Benoît Elleboode, il direttore della Ars Nouvelle-Aquitaine all’emittente Bfm Tv: “Sembra si tratti di una mutazione molto più trasmissibile. Per il momento questo non è stato ancora dimostrato, ma la natura della variante lo suggerisce”.
Per il quotidiano “Le Parisien” si tratterebbe di una mutazione “molto rara”, ma “controllabile”. Il Centro nazionale che studia i virus delle infezioni respiratorie sta quindi effettuando una “analisi dettagliata dell’intero genoma”.
“I 50 contagi provengono da due casi originali, pensiamo quindi a due diverse catene di contaminazione”, ha specificato Benoît Elleboode.
Secondo le prime informazioni la situazione non sarebbe però preoccupante, in quanto nonostante tra i 50 infetti nessuno fosse stato vaccinato, ad oggi non si è registrato alcun ricovero tra di loro.
“Poiché si tratta di una mutazione più contagiosa abbiamo messo in atto tutta una serie di misure di screening, tracciamento e vaccinazione per prevenirne la diffusione”, ha aggiunto ancora Benoît Elleboode.
“Non abbiamo motivo di credere che questi casi saranno più gravi e che questa variante sia resistente ai vaccini a Rna messaggero” ha dichiarato il direttore medico della Ars Nouvelle-Aquitaine, Patrick Dehail.