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Vaccini, i medici specializzandi: "Noi manodopera gratuita"

Federica Viola della Federspecializzandi spiega a Virgilio Notizie le ragioni delle proteste dei medici specializzandi, estromessi dal bando Arcuri

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Il piano vaccinale contro il Covid-19 è iniziato da poche settimane registrando numeri importanti. Dall’altra parte, come spesso accade in Italia, trascinando alcune polemiche e malcontenti.

Indicative sono le proteste che hanno riguardato nei giorni scorsi le associazioni dei medici specializzandi degli ospedali italiani e che si sono recentemente riaccese. Ha fatto molto discutere infatti il caso di alcuni ospedali dove gli specializzandi che si erano prenotati per la vaccinazione, come da procedura indicata, erano stati estromessi perché medici non ancora dipendenti degli ospedali. Una situazione tuttavia risolta, contrariamente a quella che per prima ha portato come conseguenza la protesta degli specializzandi e su cui ci sono ancora delle trattative aperte in corso: quella che riguarda l’accesso al bando Arcuri.

“Il lavoro va pagato”, ricordavano i giovani medici verso la metà di dicembre dalle piazze italiane. Il riferimento era all’idea avanzata dal Ministero della Salute e da quello dell’Università, guidati dai ministri Roberto Speranza e Gaetano Manfredi, di coinvolgere gli iscritti al primo e secondo anno alle scuole di specializzazione nella campagna di vaccinazione e di compensarli non economicamente, bensì con quattro crediti formativi.

Alla proposta così formulata non è mancata la risposta delle associazioni di categoria, tra queste anche la Federspecializzandi. A distanza di giorni dalle proteste di piazza, VirgilioNotizie ha contattato la vicepresidente vicaria Federica Viola per capire lo stato di avanzamento della protesta.

Dottoressa Viola, il ministro Manfredi ha dichiarato che la somministrazione dei vaccini da parte degli specializzandi «è un’attività che si inserisce nel percorso di formazione». Come rispondete?
Il tentativo è stato quello di spacciare per formativo qualcosa che non è, o almeno non lo è per tutte le specializzazioni. Questo è uno dei primi motivi che ha ispirato la protesta dei giorni scorsi. Il secondo è che di fatto quella degli specializzandi è l’unica categoria rimasta esclusa dal bando Arcuri che prevede un compenso economico per i medici che daranno la disponibilità a partecipare alla campagna di vaccinazione. Per tutti, tranne che per noi.

Alcuni sottolineano però che gli specializzandi percepiscono già una borsa studio…
È vero, ma invito a riflettere sul fatto che sono le ore previste da contratto che vengono conteggiate all’interno della borsa di specializzazione, che nessuno a noi paga la malattia, le ferie o le ore di straordinario. Il punto che è importante chiarire è che un medico specializzando è un medico abilitato all’esercizio della professione. Lì dove viene garantito un compenso alle figure professionali sanitarie è giusto che gli specializzandi non siano esclusi.

Basti pensare che al netto a noi vengono considerate circa 13 euro l’ora nella borsa di specializzazione, da decreto Arcuri i vaccinatori saranno pagati 60 euro l’ora o addirittura 80 in condizioni di emergenza. Siamo gli unici a cui è stato chiesto di fare un sacrificio, eppure siamo parte anche noi del Sistema Sanitario Nazionale e come tutto il personale sanitario anche noi abbiamo lavorato duramente durante l’ultimo anno per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

A questo proposito, reputa che questa situazione straordinaria vi abbia penalizzato particolarmente come medici specializzandi? Ed eventualmente, in che modo?
Abbiamo sofferto al pari di tutto il personale sanitario. L’aspetto che ci ha penalizzato di più è proprio quello della formazione che di fatto, per molti di noi, è venuta meno. Si pensi ad esempio agli specializzandi nelle chirurgie e al fatto che gli interventi nelle sale operatorie, fatta eccezione per le emergenze, sono sono stati sospesi. Siamo stati coinvolti in prima linea, ed è stato giusto, ma dal punto di vista della formazione abbiamo pagato un prezzo alto.

In conclusione, a che punto è adesso il dialogo con i ministeri? E quali istanze avete portato ai ministri?
Da settimane dialoghiamo con il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Filippo Anelli che si è dimostrato molto sensibile alla nostra causa, e con i ministri Speranza e Manfredi. Da parte loro abbiamo visto un’apertura, nei prossimi giorni avremo notizie più certe. La nostra richiesta è che sia consentito l’accesso al bando Arcuri anche ai medici specializzandi. Il punto che vogliamo sottolineare è che occorre avere maggiore considerazione dei giovani, altrimenti il messaggio che passa è che è giusto che i giovani lavorino gratuitamente. Per le prestazioni professionali e sanitarie occorre prevedere una retribuzione adeguata. Questo vuol dire equiparare gli specializzandi, in quanto medici abilitati alla professione, a tutti gli altri.

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