Tra gli ostaggi rilasciati da Hamas a Gaza anche quattro thailandesi dati per morti: la sorpresa dei familiari
Tra i primi ostaggi rilasciati da Hamas a Gaza 10 sono thailandesi: 4 di loro era stati dati per morti nell'assalto del 7 ottobre
La fidanzata di uno di loro aveva già scritto il necrologio. C’è stupore, incredulità e gioia nei familiari di alcuni ostaggi thailandesi rilasciati da Hamas nell’ambito dell’accordo con Israele. Quattro di loro infatti non figuravano nella lista dei rapiti nell’attacco del 7 ottobre ed erano stati dati per morti.
- Rilasciati 10 ostaggi thailandesi
- Quattro thailandesi dati per morti
- La fidanzata gli scrive il necrologio
- I thailandesi in Israele
Rilasciati 10 ostaggi thailandesi
Nella giornata di venerdì 24 novembre sono stati rilasciati 24 ostaggi, persone tenute prigioniere a Gaza dopo essere state catturate nel sanguinoso attacco a sorpresa del 7 ottobre scorso. I 24 ostaggi sono stati liberati nell’ambito dell’accordo raggiunto tra Israele e Hamas per una tregua e lo scambio tra ostaggi e detenuti palestinesi.
Di questi 24 quasi una metà, 10, sono cittadini thailandesi che lavoravano in Israele. Il loro rilascio è frutto di una trattativa parallela portata avanti dal governo della Thailandia che fa seguito a una visita in Qatar del ministro degli Esteri thailandese a fine ottobre.
Quattro thailandesi dati per morti
Quattro degli ostaggi thailandesi liberati non figuravano nella lista dei rapiti dai terroristi di Hamas e si pensava che fossero tra i quasi 40 thailandesi uccisi nell’assalto del 7 ottobre.
Non avendo loro notizie da oltre un mese, i familiari avevano quasi abbandonato ogni speranza di poterli riabbracciare. Grande quindi la sorpresa e la gioia quando hanno saputo che erano vivi e sono ora liberi.
“Non potevo credere ai miei occhi, mi tremava la mano”, ha raccontato al Guardian Rungarun Wichangern, che ha riconosciuto suo fratello Vetoon Phoome, 33 anni, nella foto dei 10 ostaggi thailandesi rilasciati.
“La nostra famiglia soffre da più di un mese, ma non abbiamo mai pensato che fosse morto. Credevamo fermamente che fosse ancora vivo, siamo felicissimi”, ha raccontato alla Bbc Urai Chantachart, sorella di Boonthom Pankhong, 39 anni, anche lui rilasciato da Hamas insieme alla sua ragazza, Natthawaree Mulakan.
La fidanzata gli scrive il necrologio
Anche Kittiya Thuengsaeng ha creduto per settimane che il suo fidanzato Wichai Kalapat, 28enne, fosse tra i thailandesi uccisi nell’assalto di Hamas del 7 ottobre.
Due giorni dopo l’attacco, la giovane aveva appreso che il suo fidanzato, che lavorava come bracciante agricolo in Israele da 10 mesi, era considerato tra le vittime dell’assalto. Così ha pubblicato il necrologio del fidanzato.
Soltanto pochi giorni fa Kittiya ha scoperto che il giovane era invece tra i thailandesi tenuti in ostaggio a Gaza. “Sono così felice, temevo che non l’avrebbero rilasciato. Voglio che recuperi, anche mentalmente, e poi potrà tornare in Thailandia. Posso aspettarlo. Ho aspettato tanto, posso aspettare ancora un po'”, ha detto alla Bbc.
I thailandesi in Israele
La Thailandia è il Paese straniero più colpito dall’attacco di Hamas: i thailandesi rappresentano infatti il maggior numero di vittime straniere nell’assalto del 7 ottobre. E altri 20 thailandesi restano prigionieri di Hamas a Gaza.
Questo per via della notevole presenza di migranti thailandesi in Israele, impiegati soprattutto come braccianti agricoli: prima della guerra si stima che ci fossero in Israele circa 30.000 cittadini thailandesi.