Russia, scatta il default selettivo sul debito: la decisione di Standard & Poor's e cosa cambia per Putin
L'agenzia di rating ha portato il debito russo a livello default selettivo dopo il pagamento in rubli di interessi dovuti in dollari
L’agenzia S&P Global Ratings (nuova denominazione di Standard & Poor’s) ha annunciato il default selettivo per il debito sovrano della Russia. La decisione è scattata dopo il pagamento in rubli, e non in dollari come previsto, degli interessi su alcune obbligazioni statali emesse da Mosca. La natura del deafult è “selettiva”, nel senso che non riguarda la totalità del debito sovrano russo, ma solo i bond in valuta straniera. S&P Global Ratings ha portato questa tipologia di bond da livello “CC/C” a “SD/SD”, che corrisponde a una situazione di default.
- Default selettivo del debito russo: la decisione di S&P
- Cosa ha portato al default selettivo del debito russo
- Default selettivo del debito russo, cos'è il periodo di grazia
- Default del debito russo, stop ai giudizi delle agenzie di rating
Default selettivo del debito russo: la decisione di S&P
Secondo il resoconto dell’agenzia di rating, resa pubblica il 9 aprile, il 4 aprile il governo russo ha saldato in rubli i pagamenti di interessi e capitale dovuti sugli Eurobond emessi in dollari. Lo stesso ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov, aveva annunciato il pagamento di 649,2 milioni di dollari in rubli per il saldo complessivo riguardante due obbligazioni: una da 2 miliardi, scaduta il 4 aprile, e un’altra in scadenza nel 2024.
Da contratto, il pagamento sarebbe dovuto avvenire in dollari. Per questo motivo è scattato il cosiddetto “periodo di grazia”, cioè 30 giorni di tempo per regolarizzare i pagamenti prima della dichiarazione di insolvenza.
Cosa ha portato al default selettivo del debito russo
Nei giorni scorsi la Russia si era affrettata a incolpare le sanzioni per l’incapacità di pagare gli interessi in dollari. Nel dettaglio, il blocco delle riserve in dollari sui conti americani, secondo la versione di Mosca, avrebbe impedito di saldare nella valuta pattuita. “Abbiamo le risorse per pagare gli interessi sul nostro debito”, avevano spiegato dal Cremlino, sostenendo che l’eventuale default sarebbe di natura puramente tecnica e indotto dai Paesi occidentali.
Default selettivo del debito russo, cos’è il periodo di grazia
Per i possessori delle obbligazioni russe, ricevere il pagamento in rubli rappresenta un enorme problema. Primo, come spiegato anche da S&P Global Ratings, “difficilmente gli investitori saranno in grado di convertire i rubli in dollari”. Secondo, perché dall’inizio dell’invasione il rublo russo ha perso moltissimo terreno nei confronti del dollaro e delle altre valute, soprattutto nei primi giorni della guerra in Ucraina.
Inoltre, l’incremento delle sanzioni in arrivo nelle prossime settimane non permetterà a Mosca di saldare i pagamenti entro i 30 giorni del periodo di grazia. Per questo motivo l’agenzia di rating ha fatto scattare il default selettivo per Mosca.
L’agenzia S&P Global Ratings ha annunciato il deafult selettivo sul debito russo
Default del debito russo, stop ai giudizi delle agenzie di rating
Sempre secondo S&P, anche il debito emesso in rubli (gli Ofz), a causa del peggioramento economico della Russia, potrebbe avere serie difficoltà.
Questo per Putin rappresenterebbe un grande problema, perché anche la Russia, come tutte le nazioni nel mondo, ha bisogno di liquidità per le spese statali e tale liquidità viene raccolta, in buona parte, proprio attraverso l’emissione di obbligazioni.
Come altre importanti agenzie di rating, anche S&P ha deciso di ritirare entro il 15 aprile, su indicazione dell’Unione europea, tutti i giudizi sulla Russia.