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'Ndrangheta, la rivelazione del pentito: un piano per colpire Gratteri

Secondo un pentito di 'ndrangheta, le cosche avevano progettato di uccidere il figlio del procuratore Nicola Gratteri nel 2013

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La ‘ndrangheta aveva progettato un attentato per uccidere il figlio di Nicola Gratteri, procuratore del Tribunale di Catanzaro impegnato nella lotta alla criminalità organizzata. Lo scrive il quotidiano ‘La Gazzetta del Sud’, riportando le rivelazioni fatte da un pentito alla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria.

A svelare il piano per colpire il magistrato è stato Antonio Cataldo, 57enne esponente dell’omonima cosca della Locride, condannato ad 8 anni di reclusione e dal giugno scorso collaboratore di giustizia.

Le dichiarazioni del pentito sono contenute in due verbali redatti il 20 e 28 luglio scorsi e depositati dal pm della Dda Giovanni Calamita al maxiprocesso “Riscatto-Mille e una notte” in corso a Locri.

Cataldo ha riferito ai magistrati antimafia quanto sentito nel carcere di Reggio Calabria nel 2013, quando di Gratteri, allora procuratore aggiunto e capo della Dda di Reggio Calabria, si parlava come possibile ministro della Giustizia del governo Renzi. Nomina che poi sfumò.

Sarebbe stato Guido Brusaferri, un esponente di spicco della cosca Cordì, a parlare a Cataldo del progetto per uccidere il figlio del magistrato.

“Tra noi detenuti – ha detto Cataldo – in particolare quelli di Locri, c’era allarme per la sua nomina a ministro. Temevamo, in particolare, leggi più ferree contro la criminalità organizzata. Ma Brusaferri mi tranquillizzò dicendo ‘tanto tra poco sistemano il figlio‘. Lo avrebbero investito con una macchina”.

gratteri Fonte foto: ANSA
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