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Napoli, decine di topi morti nel mare di Nisida: l'allarme dei bagnanti

I corpi di decine di topi morti sono spuntati nelle acque di Nisida, nel golfo di Napoli, nella giornata di venerdì 19 agosto: cosa è successo

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Una spiacevole scoperta ha atteso i bagnanti che, nella giornata di venerdì 19 agosto, hanno deciso di trascorrere alcune ore al mare davanti a Nisida, a Bagnoli, quartiere della periferia ovest di Napoli: in acqua sono spuntati i cadaveri di decine di topi.

La denuncia di un bagnante

Il caso è stato sollevato da un bagnante, che ha inviato un video al consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, molto attivo sui social.

Sulle sue parine social, Francesco Emilio Borrelli ha condiviso il filmato (in cui sono visibili i corpi dei topi in acqua) e il messaggio ricevuto: “Salve consigliere, ho voluto mandare questi video di stamattina a Nisida perché non era mai successa una cosa cosi. Abbiamo chiamato il comune e l’Asl ma non ci hanno risposto. E abbiamo pensato di inviarvi questo video sperando di poter sapere perché succede questo”.

Il commento di Francesco Emilio Borrelli

Il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ha commentato così la vicenda, in alcune dichiarazioni riportate dal ‘Corriere del Mezzogiorno’: “Una sgradevolissima sorpresa ha atteso i bagnanti delle acque di Nisida. Decine di topi morti galleggiavano in mare in mezzo a chiazze di rifiuti, evidente frutto di sversamento fognario. Una scena disgustosa che ha creato allarme tra i bagnanti. Abbiamo sollecitato l’intervento del Comune e dell’Arpac, sembrerebbero esserci evidenti pericoli per la salute pubblica“.

L’Arpac e l’attacco hacker

L’Arpac, chiamata in causa dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, è l’Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Campania.

Nelle scorse ore, l’Arpac ha subito un attacco hacker. Le parole di Stefano Sorvino, direttore dell’Arpac: “Abbiamo subito un attacco molto serio da parte di pirati informatici, che ha danneggiato in misura notevole i nostri dati. È stato sferrato attorno all’una e mezza di notte. Abbiamo sporto denuncia alla Polizia postale e segnalato la vicenda al Garante per la protezione dei dati personali. Esperti del settore mi hanno detto che sono ormai episodi frequenti. Sono prese di mira le pagine istituzionali di enti pubblici ed istituzioni. L’Arpac, dunque, potrebbe essere stata colpita non per la sua specificità, ma nell’ambito di una campagna generale contro determinati Paesi. Legata a sua volta al contesto di grave crisi internazionale che viviamo ormai da molti mesi”.

 

Topi Fonte foto: Screenshot Facebook - Francesco Emilio Borrelli
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