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L'autista Alberto Rizzotto morto nell'incidente dell'autobus a Mestre per un malore: l'ipotesi dei colleghi

Tra le possibili cause dell'incidente del bus precipitato dal cavalcavia a Mestre c'è quella di un malore dell'autista: le ipotesi dei colleghi

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Il giorno dopo il drammatico incidente dell’autobus precipitato dal cavalcavia a Mestre, costato la vita a 21 persone, si continua a indagare per chiarire le cause della tragedia. Si pensa ad un malore dell’autista, Alberto Rizzotto, morto nello schianto. A sostenere questa ipotesi i colleghi, anche per via di un video che mostra le fasi finali dell’incidente.

L’ipotesi del malore

Secondo i colleghi dell’autista, è possibile che Rizzotto abbia avuto un malore mentre era alla guida del bus che stava riportando un gruppo di turisti in campeggio a Marghera dopo una giornata a Venezia.

Da quanto emerso l’autista aveva preso servizio 90 minuti prima dell’incidente, un dettaglio che sembrerebbe escludere l’ipotesi del colpo di sonno. “L’autobus era nuovo e lui era bravo” sostiene Massimo Fiorese, amministratore delegato della società La Linea.

C’è anche un video che sembra suffragare l’ipotesi di un malore: “Si vede il pullman – spiega Fiorese al Corriere della Sera – un mezzo molto pesante perché elettrico, poco prima di cadere dal cavalcavia. Il mezzo arriva, rallenta, frena. Il bus è quasi fermo quando sfonda il guardrail. Penso che l’autista abbia avuto un malore, perché altrimenti non me lo spiego”.

La dinamica

Attorno alle ore 20 di martedì 3 ottobre un autobus è precipitato dal cavalcavia della Vempa, sulla bretella che da Mestre porta verso Marghera e l’autostrada A4. Il mezzo stava trasportando un gruppo di turisti dal centro storico di Venezia ad un campeggio di Venezia dove erano ospiti.

L’esatta dinamica è ancora da accertare, secondo quanto ricostruito finora il bus ha sfondato la prima protezione fatta da un guardrail e la seconda barriera in metallo che delimita il passaggio pedonale.

Ed è poi andato giù dal cavalcavia, precipitando per circa dieci metri: è finito tra un magazzino e i binari della stazione di Mestre, capovolgendosi e incendiandosi.

Le indagini

La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla strage, “Allo stato attuale non siamo in grado di fare una ricostruzione precisa degli avvenimenti”, ha detto il procuratore Bruno Cherchi.

Come detto, tra le ipotesi che si stanno vagliando sulle cause dell’incidente c’è quella di un malore dell’autista. “Non sono presenti segni di frenata”, ha dichiarato il comandante della Polizia municipale di Venezia, Marco Agostini.

Per chiarire meglio la dinamica di quanto avvenuto gli investigatori stanno analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza puntate sul cavalcavia. Ulteriori elementi arriveranno dal contenuto della scatola nera dell’autobus, un mezzo di ultima generazione acquistato dalla ditta un anno fa.

Resta da completare l’identificazione delle vittime della tragedia. Per questo gli agenti della Questura hanno acquisito presso il campeggio “Hu” di Marghera gli elenchi degli ospiti.

Fonte foto: ANSA/Facebook
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