Guerra in Ucraina, la società del gasdotto russo Nord Stream è fallita: quanti dipendenti ha licenziato
Il fallimento dopo che la Germania ha negato l'autorizzazione alla messa in esercizio dell'infrastruttura, posseduta da Nord Stream AG
Aggiornamento: “Non confermiamo le notizie dei media secondo cui Nord Stream 2 ha dichiarato bancarotta. La società ha solo informato le autorità locali che ha dovuto rescindere i contratti con i dipendenti a seguito dell’imposizione delle sanzioni statunitensi all’azienda”. Lo ha precisato la compagnia in una nota.
Si chiama Nord Stream AG ed è la compagnia che possiede il gasdotto Nord Stream. Nonostante un organico superiore ai 100 dipendenti e asset (consistenti in appunto il gasdotto) per un importo pari a 11 miliardi di euro, la società non naviga in buone acque.
Anzi, la si potrebbe definire una delle vittime delle sanzioni, nonostante si trovi al centro di un costosissimo (e prezioso) progetto internazionale di rifornimento energetico. Cosa è successo?
Che cos’è il Nord Stream 2, il gasdotto che attraversa il cuore dell’Europa, dalla Russia alla Germania
Dall’area di Ust-Luga, nella regione di Leningrado, in Russia, attraverso il Mar Baltico fino all’area di Greifswald, in Germania, il gasdotto Nord Stream 2 copre un percorso di oltre 1.200 chilometri, con una capacità totale di 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Si aggiunge al già operativo Nord Stream, di cui raddoppia la portata.
L’intenzione è stabilire un collegamento diretto tra Gazprom (la multinazionale energetica a maggioranza statale russa) e i consumatori europei garantendo in questo modo una fornitura altamente affidabile di gas russo all’Europa, in un momento in cui il continente vede un calo della produzione interna di gas e una domanda crescente di gas importato.
I lavori sono ultimati ma l’infrastruttura non è ancora entrata in funzione. Perché? La risposta, come è facile presumere, consiste nella situazione internazionale.
Nord Stream 2, la Germania ha negato l’autorizzazione: lo stop dopo le truppe di Putin nel Donbass
Lo scorso 22 febbraio Olaf Scholz, cancelliere della Germania e capo del governo tedesco, ha sospeso l’autorizzazione per l’entrata in esercizio del gasdotto Nord Stream 2. L’infrastruttura infatti era in attesa del buon esito di un processo di revisione da parte dell’autorità di regolamentazione tedesca.
E’ stata la risposta di Berlino all’ingresso delle truppe di Putin nel Donbass, la mossa che ha preceduto l’invasione dell’Ucraina e i bombardamenti su Kiev.
Nord Stream AG dichiara fallimento, lo hanno comunicato le autorità svizzere: aveva 106 dipendenti
Ora è arrivata la notizia che Nord Stream AG, la compagnia con sede in svizzera che possiede il gasdotto Nord Stream, è insolvente. Ha quindi deciso di licenziare 106 impiegati.
La sede di Nord Stream AG a Zurigo, in Svizzera.
“Oggi siamo stati informati che la compagnia non può andare avanti”, ha detto un ufficiale del consiglio svizzero della capitale Zurigo, Silvia Thalmann-Gut, responsabile dell’economia. “Ha presentato istanza di fallimento”, ha quindi sottolineato riferendosi alla società.