Gramellini e la battuta su Mussolini e i treni in orario: "Questo il Governo più antifascista della storia"
Massimo Gramellini ironizza sul governo Meloni e cita Benito Mussolini dopo il caos dei treni del 2 ottobre: cos'ha scritto nel suo editoriale
Il “caffè” di Massimo Gramellini, il consueto editoriale, arriva dopo una giornata di fuoco per i trasporti: il noto giornalista commenta i disagi registrati tra le stazioni di Roma Termini e Roma Tiburtina, e tira in ballo Benito Mussolini. Lo fa, Gramellini, ironizzando sull’orientamento politico del governo attualmente in carica e citando l’adagio che sempre viene estratto dal cilindro quando si parla di treni in orario.
- Treni in ritardo, Gramellini cita Mussolini
- Il governo Meloni e il fascismo
- Cos'è successo il 2 ottobre
Treni in ritardo, Gramellini cita Mussolini
Mercoledì 2 ottobre un guasto nella linea ferroviaria tra le stazioni di Roma Termini e Roma Tiburtina ha paralizzato il traffico ferroviario con almeno 100 corse soppresse. Questo l’evento commentato da Massimo Gramellini nel suo Caffè con Gramellini, la rubrica che il giornalista cura sul Corriere della Sera.
Il 3 ottobre Gramellini, dopo aver definito la “fatal martellata” dell’operaio autore del “miserabile chiodo piantato sopra un cavo”, ha ironizzato sul centrodestra al governo indicandolo come “ossessionato dai treni”.
Va detto che quando si parla di efficienza dei servizi ferroviari, è inevitabile menzionare ciò che si dice in Italia da quando è caduto il fascismo. Lo stesso Massimo Troisi, nel film Le vie del Signore sono finite, quando sente che “quando c’era lui i treni arrivavano in orario”, risponde: “Bastava farlo capostazione“.
Anche Caparezza, nel brano Il Secondo Secondo Me, prende parola sull’argomento: “Quando c’era lui ci deportavano in orario”. E Gramellini? Il giornalista, nel suo editoriale, scrive: “Se è vero che ai tempi del Duce i treni arrivavano in orario, questo è il governo più antifascista della storia“.
Il governo Meloni e il fascismo
Da quando il governo Meloni è in carica, riferimenti al fascismo da parte della stampa, degli opinionisti e dell’opposizione non sono mancati. Gli assist sono sempre arrivati dalla stessa premier: ad esempio, quando il 24 marzo Giorgia Meloni ha commemorato le vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine non ha parlato del regime, per questo l’Anpi aveva attaccato la premier accusandola di “omettere e confondere”.
Non è andata meglio il 25 aprile. Giorgia Meloni ha postato un messaggio per ricordare che “la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia”, ma non si è mai dichiarata antifascista, un dettaglio che anche nel giorno della Festa della Liberazione non è sfuggito, scatenando polemiche.
Cos’è successo il 2 ottobre
Il 2 ottobre tra le stazioni di Roma Termini e Roma Tiburtina si è verificato un guasto tecnico che ha letteralmente mandato in tilt il traffico ferroviario. Oltre agli inevitabili ritardi, almeno 100 treni sono stati cancellati. Conseguentemente le due stazioni si sono ritrovate sovraffollate con viaggiatori disorientati e con gli occhi fissi sui tabelloni delle partenze.
Il problema sarebbe stato causato nel corso della notte precedente, quando l’operaio di una ditta privata avrebbe commesso un errore piantando un chiodo su un cavo, stando alle dichiarazioni rilasciate dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Successivamente Rfi e la ditta incriminata avrebbero interrotto il rapporto di lavoro. Nelle ore successive è venuto fuori che dopo il danno si sarebbe verificata un’anomalia nella cabina. L’allarme, quindi, non è partito e non hanno funzionato nemmeno il sistema alternativo di alimentazione.