Giorgia Meloni sulle Fosse Ardeatine non fa riferimenti al fascismo, l'Anpi attacca nuovamente la premier
Meloni parla delle Fosse Ardeatine in occasione dell'80° anniversario dell'eccidio e, come già avvenuto l'anno scorso, l'Associazione nazionale partigiani d'Italia insorge
Anche quest’anno le parole di Giorgia Meloni in occasione della commemorazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine hanno scatenato le polemiche: nel suo ricordo la premier non ha citato il fascismo ed è stata duramente criticata dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
- Giorgia Meloni sull'eccidio delle Fosse Ardeatine
- Anpi contro Giorgia Meloni sulle Fosse Ardeatine
- La polemica del 2023
Giorgia Meloni sull’eccidio delle Fosse Ardeatine
Il 24 marzo del 1944, esattamente 80 anni fa, le truppe nazifasciste uccisero 335 persone, poi gettarono i corpi nelle cave di tufo lungo via Ardeatina. La strage fu la rappresaglia per l’azione del giorno prima condotta dai partigiani nel centro di Roma in via Rasella.
Queste le parole con le quali Giorgia Meloni ha celebrato la drammatica ricorrenza:
Roma, 24 marzo 2024: la ministra di Stato per la Cultura e i Media del Governo federale della Germania Claudia Roth e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al Mausoleo delle Fosse Ardeatine per deporre una corona di fiori davanti alla lapide commemorativa dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, in occasione dell’ottantesimo anniversario della strage.
Oggi l’Italia onora e rende omaggio alla memoria delle 335 vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, terribile massacro perpetrato dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella. L’eccidio ardeatino è una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale e ricordare cosa accadde in quel funesto 25 marzo di ottant’anni fa è un dovere di tutti.
Per l’attentato di via Rasella nel marzo del 2023 il presidente del Senato Ignazio La Russa accusò i partigiani.
Anpi contro Giorgia Meloni sulle Fosse Ardeatine
Come già avvenuto nel 2023, anche quest’anno l’Anpi ha attaccato la premier per la scelta delle parole e l’omissione delle responsabilità fasciste. Queste le parole pubblicate su Facebook da Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Associazione nazionale partigiani italiani:
Ancora una volta la presidente del Consiglio omette e confonde. Non parla della responsabilità dei fascisti italiani a cominciare dal questore Caruso che fu condannato a morte per aver approntato la lista di 50 persone da sopprimere alle Ardeatine. Non dice che le vittime furono in grande maggioranza antifascisti ed ebrei. È la solita rilettura capziosa della storia che tende sempre a coprire le responsabilità dei fascisti e a negare il valore dell’antifascismo. Un’altra occasione perduta.
La polemica del 2023
Lo scorso anno una nota di Palazzo Chigi a firma di Giorgia Meloni commemorò l’eccidio dei 335 avvenuto “solo perché italiani”.
La definizione, omissiva di riferimenti alle responsabilità fasciste e della qualifica delle vittime (antifascisti più diversi ebrei) non piacque all’Anpi e alle sinistre che scatenarono la polemica.
“Li ho definiti italiani. Perché gli antifascisti non sono italiani? Mi pare sia onnicomprensivo”, replicò Giorgia Meloni rispondendo alle accuse.