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Caos treni per un guasto a Roma Termini, Salvini svela la causa e minaccia: "Ho chiesto nomi e cognomi"

Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha svelato la causa del guasto che ha paralizzato i treni di tutta Italia: tutta colpa di un chiodo

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Una giornata nera per i treni. Mercoledì 2 ottobre, dalle 6:30, cancellazioni e ritardi hanno mandato in tilt la circolazione ferroviaria, da Nord a Sud, per un guasto alla stazione di Roma Termini. Secondo quanto riferito da Matteo Salvini, un’impresa privata avrebbe effettuato dei lavori la notte precedente, “piantando un chiodo su un cavo“. Ma al ministro dei Trasporti non basta, dopo gli attacchi subiti pretende i nomi e i cognomi: “Chi ha sbagliato ne risponderà”.

Oltre 100 treni cancellati, tanti in ritardo: Italia nel caos

Il bilancio del guasto tra Roma Tiburtina e Roma Termini è devastante.

Si parla di oltre 100 treni cancellati, decine in ritardo e disagi per i passeggeri da Nord a Sud, anche per via del collasso del nodo di Bologna.

treni roma terminiFonte foto: ANSA
Passeggeri fermi a Roma Termini per un guasto alla linea ferroviaria

Il guasto causato da un chiodo su un cavo

Il guasto che ha paralizzato i binari d’Italia sarebbe stato causato da “un chiodo piantato su un cavo” da parte del personale di una ditta privata, che avrebbe evidentemente commesso un “errore”.

A darne notizia è stato il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, bersaglio di feroci critiche da parte dell’opposizione: “Il tempo di reazione di fronte a questo errore non è stato all’altezza che la seconda potenza industriale d’Europa deve avere. Il privato ne risponderà”.

Il leader della Lega è furioso. Ripreso dall’Agi ha aggiunto che sull’accaduto sono al lavoro gli ingegneri, perché “non è possibile investire miliardi di euro per comprare nuove carrozze e nuovi treni” e “se uno alle 3 di notte pianta il chiodo nel posto sbagliato tu rovini la giornata di lavoro a migliaia di persone”.

E scarica sull’azienda che si è occupata dei lavori: “Non è possibile che un errore di un privato possa fermare mezza Italia“.

Il ministro Matteo Salvini nel mirino

Sulla schiena di Matteo Salvini, subito dopo la notizia del guasto, è comparso un bersaglio che è stato colpito dall’opposizione, ripetutamente.

Andra Casu, deputato Pd e vicepresidente della commissione Trasporti alla Camera, lo ha definito “il peggior ministro dei Trasporti d’Europa“.

Toni Ricciardi, vicecapogruppo Pd alla Camera, rilancia e lo definisce “il peggior ministro dei Trasporti che la Repubblica ricordi“.

Nicola Fratoianni, leader di Alleanza Verdi e Sinistra, rievoca una vecchia battuta su Mussolini, mettendolo a confronto con il leader della Lega: “Quando c’era lui… i treni non partivano nemmeno […]. È davvero ora che Salvini vada a casa per incapacità e la smetta di fare danni”.

Riccardo Magi, segretario di +Europa, è tra coloro che invece chiedono a Matteo Salvini di riferire in Parlamento per “spiegare cosa sta facendo per risolvere questo caos”.

A difendere il ministro ci prova Tilde Minasi, capogruppo della Lega in commissione Trasporti al Senato, che scarica la colpa sul Pd: “Dov’eri quando avresti dovuto attivare cantieri e realizzare opere infrastrutturali da Nord a Sud? […] Il guasto […] conferma il malgoverno del Pd che per decenni non ha fatto nulla e ne stiamo pagando le conseguenze. Inutile scandalizzarsi oggi se a Roma, e non solo, sono attivi impianti obsoleti che la sinistra al governo (e al Mit) non ha mai sostituito. Ora taccia”.

Le scuse di RFI e FS

Nel frattempo Rete Ferroviaria Italiana SpA (RFI) ha rivolto le sue scuse ai passeggeri colpiti dal guasto.

Lo ha fatto nella persona del suo amministratore delegato, Gianpiero Strisciuglio: “Ci scusiamo per i disagi della giornata, disagi importanti. È avvenuto un guasto raro che ha colpito la cabina elettrica che alimenta l’impianto di circolazione nel nodo di Roma. Le cause del guasto sono in corso di accertamento. I nostri operai sono intervenuti prontamente e alle 8:30 abbiamo ripristinato la circolazione”.

Stefano Antonio Donnarumma, ceo di Gruppo FS, su LinkedIn ha condiviso delle foto in cui testimonia di aver fatto “visita alla sala operativa per verificare di persona metodi, strumenti e risorse dispiegate in situazioni come questa”, rivelando di aver “trovato colleghi preparati e motivati”.

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