Elezione presidente della Repubblica, Letta rivela le mosse del Pd su Berlusconi, Draghi e Mattarella
Entra nel vivo la corsa al Quirinale, Enrico Letta svela il profilo ideale del Pd per l'elezione del presidente della Repubblica
Sergio Mattarella di nuovo al Quirinale? “Sarebbe il massimo”. Così il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, intervistato da Giovanni Floris a “DiMartedì” su La7, ha detto la sua sulla complicata partita per l’elezione del presidente della Repubblica. “Mattarella – ha osservato – sarebbe la soluzione migliore: per me è stato un punto di riferimento valoriale, culturale, politico da quando ero ragazzo”.
Elezione presidente della Repubblica, ipotesi Mattarella bis
Letta ha spiegato che il suo identikit per il candidato perfetto a prossimo capo dello Stato è una figura alla Mattarella, ma ha anche detto di vedere molto difficile un Mattarella bis, escluso più volte dallo stesso interessato.
Molti nei Dem tifano per un bis dell’attuale capo dello Stato, ma Letta frena: “Ho talmente rispetto per il presidente Mattarella che non credo sia giusto adoperare parole non rispettose nei confronti della sua volontà, che ha manifestato più volte”.
Elezione presidente della Repubblica, Berlusconi “difficile”
Il leader Pd boccia l’idea Silvio Berlusconi presidente della Repubblica: “La vedo difficile”, spiegando di non credere che sia possibile la sua elezione. Letta ha rivelato che il leader di Forza Italia “ha chiamato anche dei parlamentari del Pd” per parlare della sua candidatura a capo dello Stato.
Secondo Enrico Letta la candidatura di Berlusconi ha creato uno stallo che impedisce il dialogo con il centrodestra per un nome condiviso per l’elezione del presidente della Repubblica.
Letta non ha poi escluso che Pd, M5S e Leu possano disertare la quarta votazione, quella in cui viene meno la necessità della maggioranza dei due terzi, nel caso in cui Berlusconi insista nella sua posizione.
Elezione presidente della Repubblica, Letta per un candidato super partes
“È la prima volta che, nella seconda repubblica, la vicenda del Quirinale viene gestita senza che ci sia un partito dominante. C’è bisogno di un accordo tra tutti”, ha ricordato il segretario del Pd.
La situazione è al momento bloccata, ha spiegato Letta, dalla candidatura di Silvio Berlusconi “perché i partiti di centrodestra non hanno intenzione per adesso di discutere e l’impressione è che vogliano fermarsi sull’opzione Berlusconi, finché le cose stanno così è molto difficile parlarsi”.
Letta ha affermato che il Pd è pronto al dialogo con il centrodestra per l‘elezione del presidente della Repubblica: “Sediamoci anche domani al tavolo, ma in modo serio, nel centrodestra c’è l’ambizione personale di Berlusconi e un gioco delle parti di Salvini e Meloni”.
“Nessuno si siede attorno al tavolo dicendo ‘io propongo un capo di partito’. Ma nessuno faccia il giochetto dicendo leviamo Berlusconi e voi ci votate un altro dei nostri, siamo tutti adulti per questi giochetti”, ha aggiunto il segretario Dem.
A Salvini, ha detto ancora Letta, “chiederò un accordo su capo Stato super partes e che ci si dica cosa vogliamo fare nell’anno 2022, sapendo che poi ci divideremo alle elezioni. Se poi Salvini intende raggiungere la Meloni all’opposizione è un altro scenario”.
La corsa al Quirinale quindi si intreccia inevitabilmente con il futuro del governo e dell’attuale legislatura, anche perché resta sul tavolo l’opzione, concreta, del premier Mario Draghi al Colle. Una pista non esclusa da Letta: “Per me l’opzione è un profilo istituzionale, super partes, come è stato Mattarella”.