Crisi di Governo, appello dei sindaci a Mario Draghi: cosa chiedono al premier dimissionario
Il presidente dell'Anci e altri sindaci lanciano un appello al dimissionario premier Mario Draghi: cosa chiedono per evitare la caduta del Governo
Ore caldissime per il futuro politico dell’Italia: da qui a mercoledì, si cercherà di evitare le già annunciate dimissioni del premier Mario Draghi respinte però dal Presidente Mattarella. Nella giornata di sabato 16 luglio, è arrivato anche l’appello di numerosi sindaci: cosa chiedono al premier per evitare la caduta del governo.
- I sindaci al premier Draghi: "Vada avanti"
- I sindaci denunciano il comportamento del M5S
- Chi sono i sindaci che sostengono Draghi
I sindaci al premier Draghi: “Vada avanti”
Sono 11 i sindaci che si sono esposti nei confronti della crisi di Governo innescata dallo strappo tra Mario Draghi e il Movimento 5 Stelle. Nella giornata di giovedì 14 luglio il premier è salito al colle per presentare le sue dimissioni al Presidente Mattarella. Quest’ultimo, però, le ha respinte e ha chiesto che la fine dell’esecutivo venga testata mercoledì in Parlamento.
Ci sono quindi pochi giorni di tempo per evitare uno scenario di totale instabilità politica che getterebbero l’Italia nel caos. Tra un Draghi bis senza il M5S e l’ipotesi urne a settembre, gli 11 sindaci hanno chiesto al premier un passo in più: “Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti“.
Il premier Mario Draghi
La lettera aperta, firmata anche dal presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, chiede inoltre a Draghi di “spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo”. Quindi un appello alle forze politiche che fanno parte di questa maggioranza: a loro i sindaci chiedono “di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni”.
I sindaci denunciano il comportamento del M5S
Stando a quanto riporta la nota congiunta degli 11 sindaci, c’è “incredulità e preoccupazione” per questa crisi di Governo, che secondo loro sarebbe stata “generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza” (tra le righe: il Movimento 5 Stelle).
E ancora: “Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità” si legge nella lettera. Specie in un momento in cui le città governate dai firmatari della lettera, provate dalla pandemia e con una guerra alle porte, sono impegnate nella realizzazione di opere pubbliche indispensabili e nella gestione dell’emergenza sociale.
“Le città non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà” scrivono. Per loro, Draghi ha rappresentato l’Italia in modo autorevole e “ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale” scegliendo di non accontentarsi della fiducia numerica che ancora sosterrebbe il suo governo.
Chi sono i sindaci che sostengono Draghi
L’appello a Draghi è firmato da alcuni prominenti primi cittadini italiani. Oltre al presidente Anci Antonio Decaro (anche sindaco di Bari), la lettera è firmata da: Beppe Sala (sindaco di Milano) Roberto Gualtieri (Roma), Giorgio Gori (Bergamo), Luigi Brugnaro (Venezia), Marco Bucci (Genova), Michele De Pascale (Ravenna e presidente Upi), Stefano Lo Russo (Torino), Dario Nardella (Firenze e coordinatore città metropolitane), Maurizio Rasero (Asti), Matteo Ricci (Pesaro e presidente Ali).
In attesa di mercoledì, una parte della maggioranza sta lavorando per ricucire lo strappo o garantire la continuità di Governo anche senza il M5S. Il Ministro Patuanelli si è duramente scagliato contro Luigi Di Maio, mentre Salvini e Meloni in coro chiedono elezioni anticipate.