Vertice Meloni, Salvini e Berlusconi: piano bollette e stallo sui nomi dei ministri, ma il tempo stringe
Ci sono ancora molti nodi da sciogliere per il centrodestra, con i leader che si sono incontrati ad Arcore per stabilire un piano condiviso sulle nomine
Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi si sono incontrati ad Arcore per confrontarsi sull’inizio della legislatura e sulla linea del governo di centrodestra che nascerà dopo che saranno formate ufficialmente le Camere. Al centro della discussione anche i primi nodi che il prossimo esecutivo dovrà sciogliere dopo il suo insediamento.
- Il piano per fermare gli aumenti in bolletta priorità del governo
- Urgente trovare l'accordo per Camera e Senato: chi sono i papabili
- Totoministri e stallo sui nomi: le pretese di Lega e Forza Italia
Il piano per fermare gli aumenti in bolletta priorità del governo
I leader di centrodestra, riferiscono fonti interne, starebbero pensando ai nomi migliori per formare una squadra di governo forte e capace di rispondere con rapidità ai problemi di questo periodo nero.
Avrebbero parlato a lungo dei rincari che riguardano le bollette della luce e del gas e le speculazioni nel mercato dell’energia.
Secondo quanto è emerso, anche Giorgia Meloni si muoverà sulla falsariga del premier Mario Draghi, con aiuti alle famiglie e misure per abbattere i costi a monte.
La Lega, che ha fatto sapere di aver pronta una lista di nomi per i ministeri, ha comunicato che le priorità saranno un decreto Ferma Bollette non più rinviabile e la difesa degli stipendi e delle pensioni degli italiani.
Urgente trovare l’accordo per Camera e Senato: chi sono i papabili
E se il centrodestra si è mostrato compatto sul fronte bollette, continua l’incertezza sulla quota di tecnici alla guida dei vari dicasteri e sui ruoli chiave della prossima legislatura.
A iniziare da chi presiederà le sedute di Camera e Senato, visto che le votazioni inizieranno tra pochi giorni, e la maggioranza dovrà mostrarsi compatta.
Tra i papabili presidenti del Senato ci sarebbe Ignazio La Russa, su proposta di Giorgia Meloni. La Lega starebbe puntando invece alla presidenza della Camera con Riccardo Molinari.
Totoministri e stallo sui nomi: le pretese di Lega e Forza Italia
Nonostante a più riprese i tre leader e i loro fedelissimi abbiano smentito le voci su un governo tecnico, la linea sarebbe quella di affidare i dicasteri chiave a persone del settore.
Il ministero dell’Economia dovrebbe essere guidato da un tecnico. Inizialmente si pensava a Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della BCE. Che avrebbe però rifiutato.
Anche per il ministero degli Esteri potrebbe essere scelto un nome preso dalla società civile. E Giorgia Meloni, stando alle voci di corridoio, vorrebbe affidare anche il Viminale a un esperto, magari il prefetto capitolino Matteo Piantedosi.
Matteo Salvini, che ambirebbe propio al ministero degli Interni, potrebbe essere “riciclato” per l’Agricoltura o le Riforme.
Lega e Forza Italia punterebbero a una donna per la Giustizia, ovvero Giulia Bongiorno e Maria Elisabetta Alberti Casellati. Nomi politici dovrebbero guidare, nelle ambizioni degli alleati di Giorgia Meloni, anche Salute, Istruzione e Infrastrutture.
Ancora incerto il ruolo di Antonio Tajani, che insieme al segretario del Carroccio punterebbe a ricoprire il ruolo di vicepremier, che potrebbe essere posto a capo della Difesa.