Varianti Covid, "molto incoraggianti" i dati sul vaccino CureVac-Gsk
Sono stati resi noti i primi dati sull'innovativo vaccino anti Covid CureVac-Gsk
I primi dati dell’innovativo vaccino anti Covid CureVac-Gsk sono “molto incoraggianti“. Lo ha affermato Rino Rappuoli, Chief Scientist e responsabile della ricerca e sviluppo di Gsk Vaccines, in una nota riportata dall’agenzia ‘Adnkronos’.
Al momento, si tratta solo di dati preclinici, ottenuti sui macachi, ma che mostrano per il candidato vaccino a mRna di seconda generazione CV2CoV “evidenze di risposte immunitarie fortemente migliorate” rispetto alla prima generazione di CureVac e una migliore protezione.
La capacità neutralizzante degli anticorpi indotti è stata testata contro più varianti, incluse le varianti Beta, Delta e Lambda.
Rappuoli ha spiegato: “La forte risposta immunitaria e la protezione rappresentano un’importante pietra miliare per l’ulteriore sviluppo” di questa seconda generazione di CureVac.
Vaccino CureVac-Gsk: lo studio sui macachi
Lo studio condotto sui macachi in collaborazione con Dan Barouch, del Beth Israel Deaconess Medical Center, ha preso in considerazione esemplari vaccinati con il vaccino di prima generazione (CVnCoV) o con quello di seconda generazione.
Con quest’ultima tipologia di vaccino è stata ottenuta una migliore attivazione delle risposte immunitarie innate e adattative, che ha avuto come conseguenza l’insorgenza di una risposta più rapida, titoli più elevati di anticorpi e un’attivazione più forte delle cellule B e T della memoria rispetto al candidato di prima generazione.
Inoltre, è stata osservata anche una maggiore capacità di neutralizzazione anticorpale anche verso tutte le varianti selezionate.
I dati dello studio sono disponibili su ‘bioRxiv’ in versione preprint.
Igor Splawski, Chief Scientific Officer di CureVac, ha spiegato in alcune dichiarazioni riportate da ‘Adnkronos’: “In questo modello animale, CV2CoV ha dimostrato di indurre ampie risposte anticorpali e immunitarie cellulari molto simili all’ampiezza delle risposte immunitarie osservate dopo l’infezione da Sars-CoV-2. L’attuale studio mostra che le risposte immunitarie e la protezione prodotte dal nostro candidato di seconda generazione, basato sulla nostra tecnologia mRNA con ottimizzazioni mirate, sono sostanzialmente migliorate nei primati non umani, sia contro il virus Sars-CoV-2 originale che contro le varianti di preoccupazione Beta e Delta e la variante di interesse Lambda”.
Vaccino CureVac-Gsk: quando i test sull’uomo?
Le due aziende hanno fatto sapere che, in seguito all’attuale sviluppo preclinico di CV2CoV, si prevede che per questo candidato vaccino “uno studio clinico di fase 1 inizi nel quarto trimestre del 2021”.