Silvio Berlusconi inizia la chemioterapia al San Raffaele: come funziona e quali sono gli effetti collaterali
Silvio Berlusconi potrebbe essere affetto da leucemia e avrebbe già iniziato la chemioterapia. In cosa consiste e quali sono gli effetti collaterali
Silvio Berlusconi avrebbe iniziato la chemioterapia. Il leader di Forza Italia, ricoverato da mercoledì 5 aprile in terapia intensiva al San Raffale di Milano, sembra affetto da una patologia del sangue che potrebbe essere leucemia. La situazione sarebbe grave, sebbene stazionaria, e l’ex premier avrebbe già iniziato la chemioterapia. Come funziona e quali sono gli effetti collaterali.
Cos’è la leucemia
Diversi quotidiani riportano fonti mediche secondo cui Berlusconi sarebbe affetto da leucemia, che, insieme a linfomi e al mieloma, rappresenta una tipologia di tumore del sangue.
Come riporta l’Humanitas, le leucemie possono essere classificate sulla base della velocità e andamento della malattia, anche se non è ancora certo da quale tipo sia stato colpito l’ex premier.
La leucemia acuta ha una prognosi severa e andamento clinico rapido ed è caratterizzata da un accumulo di cellule immature nel sangue, nel midollo osseo e talvolta anche nella milza e nei linfonodi.
Si tratta di cellule che non funzionano correttamente e che hanno una grande capacità di moltiplicazione, motivo per cui serve una terapia tempestiva e aggressiva per combatterle.
La leucemia cronica, invece, ha un andamento clinico lento ed è caratterizzata dall’accumulo di globuli bianchi nel sangue, nel midollo osseo e in alcuni casi nella milza e nei linfonodi.
I globuli bianchi maturano in modo quasi normale, ma tendono ad accumularsi per la loro capacità di vivere a lungo.
Spesso non si hanno sintomi per un lungo periodo prima della diagnosi.
Come funziona la chemioterapia
La chemioterapia iniziata il 5 aprile da Berlusconi consiste nel trattamento principale della leucemia e, secondo l’Humanitas, si basa sull’utilizzo di un farmaco o di una combinazione di farmaci somministrati per bocca o per via endovenosa, allo scopo di uccidere le cellule malate.
I farmaci interferiscono di fatto con il meccanismo di replicazione delle cellule tumorali e le distruggono.
Lo scopo della chemioterapia è quindi quello di rallentare, o meglio bloccare del tutto, la crescita e la diffusione cellulare che caratterizzano i tumori maligni.
Ma viene utilizzata anche per alleviare i sintomi, prevenire le ricadute o ridurre le dimensioni della massa tumorale prima di un intervento chirurgico.
I trattamenti e le motivazioni per essere sottoposti alla chemioterapia sono diversi e dipendono dal tipo di tumore da trattare, della sua gravità e del suo stadio.
Quali sono gli effetti collaterali
Non è escluso che il capogruppo di Forza Italia possa riscontrare anche degli effetti collaterali. L’azione dei farmaci può colpire anche cellule sane, causando l’insorgenza di effetti secondari e più o meno gravi.
Tra quelli transitori e meno gravi, vi è la perdita di capelli o l’attacco alle mucose dell’apparato digerente, con diversi effetti.
Ad esempio, nausea e vomito, che possono durare minuti o alcuni giorni, infiammazioni e ulcere in bocca, che scompaiono dopo qualche settimana dalla fine della chemio, e perdita di appetito, diarrea o stipsi.
Durante la chemioterapia, i pazienti sono poi affetti da un senso di stanchezza molto intenso e prolungato dovuto a un insieme di fattori, fra cui l’azione dei farmaci, la mancanza di sonno o un’alimentazione non adeguata.
Tra gli altri effetti collaterali, alcuni chemioterapici sono in grado di indurre una sorta di blocco nel midollo osseo, che perde così la capacità di rigenerare e rinnovare adeguatamente le cellule del sangue.