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CRONACA ESTERA

Scappano all'estero dopo la morte di una bimba di 10 anni e chiamano i soccorsi: arrestati i genitori e lo zio

Padre, matrigna e zio sono accusati di omicidio della piccola Sara Sharif dopo la fuga in Pakistan. I dettagli del caso avvenuto nel Regno Unito

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Nello scorso mese di agosto una tragedia scioccante ha colpito una famiglia nel sud dell’Inghilterra, scatenando un caso sfociato nel giallo. Sara Sharif, una bambina di soli 10 anni, è stata trovata morta nella casa di famiglia di Horsell. A rendere la storia inquietante è stata la fuga improvvisa dei genitori e dello zio della piccola in Pakistan, poco prima del ritrovamento del corpo. Tuttavia, il loro ritorno recente nel Regno Unito ha portato a un arresto immediato da parte della polizia britannica all’aeroporto di Londra-Gatwick. Ora i tre soggetti sono accusati di omicidio e dovranno affrontare la giustizia britannica.

Gli accusati

Gli arrestati sono il padre di Sara, Urfan Sharif, la matrigna Beinash Batool e lo zio Faisal Malik. Dopo la scoperta del corpo della bambina, i tre avevano deciso di fuggire in Pakistan, il loro Paese d’origine.

Gli inquirenti sospettano che la drastica decisione e il tempismo adottato possano essere un indice di coinvolgimento nella morte di Sara, e che abbiano cercato di sfuggire alle autorità britanniche.


I tre fuggitivi sono stati immediatamente arrestati nell’aeroporto di Gatwick a Londra, una volta rientrati nel Regno Unito

Allarme dato troppo tardi

Un agghiacciante dettaglio che emerge è che i soccorsi sono stati chiamati quando la piccola era già morta, e i genitori erano ormai lontani dalla loro abitazione.

Secondo l’autopsia condotta dai magistrati, la bambina aveva subito “ferite multiple ed estese” per un periodo “prolungato di tempo”. Questi risultati sollevano l’ipotesi di violenze domestiche prolungate che la minore avrebbe subito.

La versione dei genitori

Il racconto degli indagati è chiaramente di altro tenore. I genitori e lo zio sostengono che la piccola sia stata vittima di un terribile incidente domestico e che la loro fuga sia stata causata dalla paura.

Una mossa sorprendente è stata la loro decisione di tornare nel Regno Unito dopo aver fatto appello alla polizia e alle autorità britanniche attraverso un video in cui hanno cercato di spiegare le loro ragioni.

Nel frattempo, i cinque figli di Urfan Sharif, con età compresa tra uno e 13 anni, sono rimasti in Pakistan, affidati dal padre al nonno nella sua casa di famiglia a Jhelum. Tuttavia, sono stati successivamente ritrovati in seguito a un’operazione della polizia locale e sono ora in custodia delle autorità.

La bambina caduta dal balcone

Il caso drammatico che ha coinvolto la famiglia Sharif ricorda come la cronaca possa presentare numerose storie in cui più di un lato rimane oscuro, necessitando di indagini approfondite attraverso nuove prospettive.

Di recente, ha avuto grande risonanza mediatica il caso della bambina precipitata dal balcone a Torino, salvata miracolosamente da un passante, Mattia Aguzzi, che si trovava a passeggiare sul posto con la sua fidanzata.

Eppure il salvataggio della bimba potrebbe trasformarsi in un caso giudiziario. Dopo il suo recupero, i genitori sono stati oggetto di indagini a causa di presunte negligenze pregresse verso la minore. In passato, infatti, la famiglia avrebbe già attirato l’attenzione delle autorità per la poca attenzione verso la bambina.

 

Fonte foto: iStock

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