Ruby ter, per la prima volta la stessa Karima El Mahroug in aula: cosa ha dichiarato l'ex Ruby Rubacuori
Continua il processo Ruby ter, nel quale sono imputati Silvio Berlusconi e Karima El Mahroug, la ex Ruby Rubacuori da cui è nata la maxi inchiesta
Continua il processo Ruby ter nell’aula bunker degli Uffici Giudiziari Speciali di Milano. Per la prima volta in questo procedimento, era presente anche Karima El Mahroug, l’orma ex Ruby Rubacuori.
Hanno parlato a nome suo i legali Jacopo Pensa e Paola Boccardi. Per la giovane, che oggi ha 29 anni, i pm di Milano hanno chiesto una condanna di 5 anni e la confisca di 5 milioni di euro.
- La difesa di Ruby: "Mai avuto rapporti sessuali con Berlusconi"
- Ruby ter, si torna sui 5 milioni di euro per non farla testimoniare
- "Siamo qui a parlare del nulla": le dure dichiarazioni dell'avvocato
- Cosa ha detto Karima El Mahroug (l'ex Ruby Rubacuori) fuori dall'aula
La difesa di Ruby: “Mai avuto rapporti sessuali con Berlusconi”
La difesa ha spiegato che la giovane non avrebbe mai modificato le proprie dichiarazioni, nonostante i pm sostengano che ci siano state diverse versioni delle sue testimonianze.
Dai verbali del 2010 emerge chiaramente che Ruby parlò di serate ad Arcore con spogliarelli e burlesque. Pur sottolineando che non le furono mai proposti atti sessuali.
“Karima ha sempre detto che non ha mai compiuto atti sessuali con Silvio Berlusconi, e questo è un aspetto abbastanza importante”, ha sottolineato l’avvocata Paola Boccardi.
Considerando che durante il primo processo Silvio Berlusconi fu accusato per prostituzione minorile (per poi essere assolto). E quindi la Procura avrebbe ritenuto le dichiarazioni della giovane false, senza però trasmetterle come tali alla Procura minorile.
In questo nuovo processo, dunque, la posizione di Karima El Mahroug sarebbe dovuta essere quella di indagata di reato connesso.
Ruby ter, si torna sui 5 milioni di euro per non farla testimoniare
Affrontata in aula, ovviamente, anche la questione dei 5 milioni di euro che Karima El Mahroug avrebbe ricevuto da Silvio Berlusconi.
Non posso essere ritenuti una mazzetta e non può prefigurarsi il reato di corruzione in atti giudiziari perché la giovane all’epoca non era un pubblico ufficiale, cioè una testimone.
Oggi, ha sottolineato la sua legale, non processiamo Ruby, ma “Karima, che è una donna profondamente diversa” dal ritratto dipinto nel procedimento e da quella ragazzina che era fuggita ben 16 comunità per minori.
Compirà a breve 30 anni e si porta dietro “un marchio inciso sulla pelle”, additata come prostituta minorenne da una sentenza che le ha posto sopra una “Lettera Scarlatta“, ha concluso Paola Boccardi nell’aula bunker.
“Siamo qui a parlare del nulla”: le dure dichiarazioni dell’avvocato
Il fine delle domande “intime e inopportune” dei giudici della V penale dell’epoca, nel corso del Ruby bis, fu quello di farle dire che le cene ad Arcore erano “cene hard“, ha dichiarato ancora il collega Jacopo Pensa.
Alla giovane, appena diventata maggiorenne, fu chiesto se avesse fatto sesso con Silvio Berlusconi e se avesse preso soldi per mentire. “Ma che domande sono queste?“, si è chiesto l’avvocato.
La Procura, all’epoca, “non ha aiutato, né assistito, né considerato Karima come una minore che andava salvata, come una ragazza minorenne difficile”. Che fu “bollata come prostituta”.
L’avvocato ha terminato la sua arringa sottolineando che “siamo qui a parlare del nulla“, facendo riferimento al fatto che il processo Ruby ter si basa proprio sulla presunta corruzione dei testimoni del processo Ruby.
E quindi sulle presunte dichiarazioni false rese anche da Karima Mahroug, che però per la difesa sarebbero state in qualche modo pilotate dai giudici.
Cosa ha detto Karima El Mahroug (l’ex Ruby Rubacuori) fuori dall’aula
All’uscita dall’aula bunker l’ormai ex Ruby Rubacuori ha spiegato le difficoltà subite in questi anni. Parlando di un “grande incubo” e augurandosi che la vicenda si chiuda il prima possibile per “riavere indietro la mia vita e poterla vivere serenamente”.
Anche Karima El Mahroug ha ha parlato di “un marchio, una Lettera Scarlatta” e della costante “paura di essere strumentalizzata“.
Ha però espresso soddisfazione per una “giornata veramente emozionante”, considerando che “è la prima volta che mi sento difesa in un’aula come questa”. Una sensazione mai provata “neanche ai tempi di quando ero una vittima”.
Alle domande riguardanti Silvio Berlusconi ha risposto di non voler dire altro, considerando che “è stato detto fin troppo“.