Ruby Ter, Chiesa Soprani e le notti di Arcore. La testimonianza
L'agente dello spettacolo Francesco Chiesa Soprani ha riportato in aula alcune confidenze ricevute
Nell’ambito del processo milanese Ruby Ter, l’agente dello spettacolo Francesco Chiesa Soprani ha raccontato in aula le confidenze ricevute da Barbara Guerra e altre ‘olgettine’ sui rapporti sessuali tra Silvio Berlusconi e le giovani. Secondo quanto detto da Francesco Chiesa Soprani, come riporta ‘Ansa’, ad Arcore in “una stanza buia a turno le ragazze ‘cavalcavano’ il presidente“.
L’agente dello spettacolo ha anche raccontato di aver saputo che le giovani venivano “remunerate per mentire nei processi“.
Seconda la testimonianza di Chiesa Soprani, anche Ruby gli disse che aveva avuto rapporti con l’allora premier Silvio Berlusconi.
Chiesa Soprani era stato già sentito nelle indagini ed è stato più volte intervistato sulla vicenda delle cene ad Arcore, dal momento che è stato l’agente di alcune delle ragazze ospiti a villa San Martino e ha conosciuto nel suo lavoro anche Lele Mora, Emilio Fede e Fabrizio Corona.
Rispondendo alle domande del pm Luca Gaglio, come riporta ‘Ansa’, Chiesa Soprani ha raccontato che la Guerra “mi disse di aver partecipato a queste cene, mi ha parlato di rapporti sessuali con Berlusconi e di essere stata pagata per non dire la verità sul sesso e poi di rapporti a turno in una stanza buia, perché lui forse non voleva farsi vedere”.
Ancora Chiesa Soprani: “Mi disse: ‘La Trevaini (anche lei imputata, ndr) ha preso 1,8 milioni, la Minetti 5 milioni’ e quindi lei voleva più soldi di quei 2.500 euro al mese che riceveva e avrebbe chiesto tramite un avvocato 500mila euro più una casa. C’era stata la disponibilità di Berlusconi, ma poi non so se li abbia ricevuti”.
Quando Guerra gli faceva queste confidenze “poco prima del 2013”, ha raccontato Chiesa Soprani, c’era anche Alessandra Sorcinelli, imputata per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari, “che ascoltava e confermava”.
Il teste, che fu anche arrestato e poi prosciolto nel caso Vallettopoli nel 2007, ha spiegato ancora di aver raccolto racconti di questo tenore anche da “Cinzia Molena e Nadia Macrì“.
Chiesa Soprani ha aggiunto: “Non mi fu mai detto di orge o minorenni, ma di rapporti sessuali“.
Il teste ha poi detto di aver parlato, anche dopo la morte di Imane Fadil, con Marysthell Polanco. Le sue parole: “Mi ha detto: ‘Dirò la verità sui rapporti sessuali nelle cene e che venivamo pagate per mentire con soldi e case’, non so se cambierà idea”.
Su Ruby, Chiesa Soprani ha detto: “Anche lei mi disse di avere fatto sesso ‘col Presidente’, io sapevo già che le gemelle Ferrera e altre ragazze erano amanti del presidente e quindi non mi stupivo”. Dei rapporti tra Ruby e il leader di Forza Italia, il teste avrebbe avuto conferma “anche da Corona”.
Trevaini, infine, stando sempre alla versione di Chiesa Soprani, gli disse che “sapeva che in quelle cene c’erano rapporti sessuali e che proprio di conseguenza faceva la giornalista, ossia per questo aveva avuto un contratto“.