Operaio indiano perde braccio in un incidente con un macchinario a Latina e viene abbandonato senza soccorsi
Un operaio è stato abbandonato in strada dopo essere rimasto gravemente ferito sul lavoro, col braccio di fatto staccato dopo l'incidente con un macchinario nelle campagne di Latina
Un gravissimo incidente sul lavoro ha coinvolto un operaio di nazionalità indiana a Latina nei pressi di Borgo Santa Maria, con l’uomo che ha perso il braccio dopo essere rimasto coinvolto in un problema con un macchinario. A raccontare l’accaduto è la Flai Cgil che ha denunciato che l’operaio è stato abbandonato in strada senza soccorso.
Operaio perde il braccio sul lavoro
Secondo quanto denunciato dalla sigla sindacale, l’incidente è avvenuto in un’azienda agricola nella provincia di Latina, dove l’operaio lavorava.
L’uomo, di nazionalità indiana, è un addetto al taglio del fieno che ha avuto un braccio staccato da un macchinario e ha riportato altre gravi fratture.
L’operaio però subito dopo l’incidente non sarebbe stato soccorso.
Abbandonato in strada senza soccorsi
Flai Cgil, infatti, denuncia che l’indiano invece di essere soccorso dai datori di lavoro è stato scaricato “come un sacco di rifiuti in prossimità della sua abitazione”.
Solo in un secondo momento il lavoratore è stato trasportato in eliambulanza a Roma.
La denuncia di Flai Cgil
“Sono stata contattata da un lavoratore che mi ha inviato la foto di un arto staccato” ha raccontato Hardeep Kaur, segretaria generale Flai Cgil Frosinone Latina che ha ricostruito quanto avvenuto.
La segretaria, infatti, ha riferito che il lavoratore le ha spiegato che si trattava di un incidente avvenuto a un compagno di lavoro che in condizioni disperate è stato scaricato in strada da un pulmino 9 posti.
“Non è un film dell’orrore, purtroppo è tutto vero! Qui non siamo solo di fronte a un grave incidente sul lavoro, cosa già di per sé allarmante ed evitabile, qui siamo davanti alla barbarie dello sfruttamento, che calpesta le vite delle persone, la dignità, la salute e ogni regola di civiltà” la denuncia forte.
E Hardeep Kaur non si ferma con l’urlo di rabbia: “Questi campi, queste strade, questi borghi e contrade li presidieremo ogni giorno e per le prossime settimane saremo in tantissimi, perché non si può lavorare in queste condizioni”.