NOTIZIE
POLITICA

Mattarella e la battuta sulla sindaca dopo ddl Lega contro l'uso del femminile: "Spero si possa ancora dire"

Il presidente Sergio Mattarella, nel suo discorso alla cerimonia di consegna del Ventaglio, si è lasciato andare a una battuta sul ddl Lega contro i nomi femminili

Pubblicato: Aggiornato:

Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

La stoccata del presidente. Mercoledì 24 luglio, in occasione della cerimonia di consegna del Ventaglio, Sergio Mattarella ha fatto una battuta sul ddl Lega contro l’uso del genere femminile relativo ai nomi di alcune professioni, come ad esempio avvocata. Il ddl proposto dal senatore Manfredi Potenti, che prevedeva multe dai mille ai 5 mila euro per i trasgressori, è stato ritirato dal Carroccio dopo le – tante – critiche e polemiche che ne sono scaturite. Così, anche il Capo dello Stato ha fatto ironia sulla vicenda, citando l’ex “sindaca di Berlino”. E, riferendosi al termine sindaca, ha aggiunto: “Spero si possa ancora dire“.

La battuta di Mattarella sul ddl Lega

Il presidente Sergio Mattarella, durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale, ha tenuto un discorso intenso e ricco di contenuti.

Tra un tema e l’altro, non è passata però inosservata la battuta sul ddl della Lega, presentato e poi ritirato dal senatore Manfredi Potenti.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il discorso alla cerimonia di consegna del Ventaglio

“Sindaca? Spero si possa ancora dire”

Parlando dei recenti attentati di cui sono stati vittima esponenti politici, da Robert Fico in Slovacchia a Donald Trump negli Stati Uniti, Sergio Mattarella ha ricordato quello “all’ex sindaca di Berlino, Niels Giffey“, accompagnandolo con l’inciso: “Spero che si possa ancora dire”, riferendosi al termine sindaca.

I nomi femminili nel mirino del Carroccio

Un passaggio ironico dopo le polemiche relative al disegno di legge che voleva vietare – negli atti pubblici – il genere femminile per neologismi applicati ai titoli istituzionali dello Stato.

In sostanza, prevedeva multe fino a 5 mila euro per chiunque usasse i termini sindaca, avvocata e simili.

Il resto del discorso di Mattarella alla cerimonia del Ventaglio

Sergio Mattarella, nel suo discorso durante la cerimonia della consegna del Ventaglio, ha parlato anche del giornalista de La Stampa Andrea Joly, aggredito da militanti di CasaPound a Torino.

Il presidente ha dichiarato che alla libertà di informazione “si affianca il diritto a essere informati in maniera corretta. Informazione, cioè, anche come anticorpo contro le adulterazioni della realtà. Operare contro le adulterazioni della realtà costituisce una responsabilità, e un dovere, affidati anzitutto ai giornalisti“.

Il Capo dello Stato ha aggiunto che “ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica“.

E ancora: “È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede'”.

Sul caso di Andrea Joly ha sottolineato come “si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, quando non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti. Ma l’informazione è esattamente questo, come anche a Torino nei giorni scorsi: documentazione di ciò che avviene, senza obbligo di sconti“.

Oltre all’informazione, Sergio Mattarella ha parlato anche delle condizioni disumane nelle carceri, “indecorose per un Paese civile“, così come della “grande tristezza per immani risorse spese in armamenti“:

Fonte foto: ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963