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Landini tira dritto sullo sciopero e attacca Meloni a Dimartedì: "Non possono fare quello che gli pare"

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, è tornato a sostenere le ragioni dello sciopero in un'intervista a 'Dimartedì'

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Il segretario della Cgil Maurizio Landini sullo sciopero non arretra e boccia il vertice a Palazzo Chigi sulla Manovra: “È stato un incontro che non ha prodotto alcun risultato, perché il Governo ci ha convocato ma non aveva nessuna voglia di discutere con noi” ha detto il numero uno del più grande sindacato italiano in un’intervista a ‘Dimartedì’.

Le ragioni

Ospite di Giovanni Floris su La7, Landini h confermato le ragioni delle protesta dei sindacati contro la Legge di Bilancio: “Noi abbiamo detto che la legge finanziaria porta il Paese a sbattere, che va cambiata, che va combattuta l’evasione fiscale, che bisogna investire sulle riforme delle pensioni, che bisogna aumentare i salari”.

“Ma dove vivono, con chi parlano, chi rappresentano” ha risposto al conduttore sui numeri dell’economia giudicati positivi dal Governo “qui siamo il 60% non arriva alla fine del mese, le pensioni sono state bloccate, i giovani se ne scappano dall’Italia per andare all’estero perché qui sono sfruttati e sottopagati”.

Landini tira dritto sullo sciopero e attacca Meloni a Dimartedì: "Non possono fare quello che gli pare"Fonte foto: ANSA

Il segretario della Cigl, Maurizio Landini, all’uscita dell’incontro a Palazzo Chigi sullo sciopero

L’intervista

Nell’intervista con Giovanni Floris a ‘Dimartedì’, Landini è tornato a sottolineare i punti della Manovra contestati dalla Cgil, in particolare sulle pensioni: “Stan facendo cassa sulle pensioni, gente che ha lavorato 40 anni, che ha versato contributi e si ritrova oggi con un sistema che gli riduce il potere d’acquisto, non per un mese, ma per sempre”.

“Ci sono dei calcoli fatti dall’ufficio parlamentare che dicono che il Governo ha risparmiato, con un sistema di questo genere che non tutela tutte le pensioni, 10 miliardi  – ha aggiunto Landini – e in questo modo risparmiano da qui ai prossimi 15 anni 50 miliardi. Quindi anziché combatter l’evasione fiscale stanno tagliando sulle pensioni e sui salari, non è accettabile.”

“Hanno vinto le elezioni dicendo che avrebbero cambiato la Fornero, invece sono stati capaci di peggiorare la legge, perché la Fornero certe cose non le aveva nemmeno pensate – ha detto ancora – Pensano che il Governo è comandare, non è che hanno vinto le elezioni possono fare quello che gli pare. Governare vuol dire tenere conto e ascoltare i bisogni che le persone hanno”.

Lo sciopero

All’uscita della riunione di più di tre ore di martedì 28 novembre tra il Governo e le parti sociali, Landini aveva confermato “tutte le ragioni per lo sciopero. Venerdì primo dicembre si conclude il giro degli scioperi con le manifestazioni nelle regioni del Mezzogiorno, la Campania, la Puglia, la Basilicata e la Calabria”.

“In queste settimane le piazze si sono riempite di nuovo, rappresentiamo milioni di persone che chiedono di essere ascoltate” ha detto sempre Landini a ‘Dimartedì’.

“Nelle motivazioni sulla precettazione hanno scritto che lo sciopero avrebbe messo in difficoltà il turismo. Credo che questa cosa qui, se la dice il ministro e il Governo, è pericolosa” ha aggiunto in riferimento al vicepremier Salvini.

Contro il titolare del dicastero dei Trasporti, Landini si era già scontrato per lo sciopero generale del 17 novembre, ridotto a 4 ore dopo la precettazione del ministro.

meloni-landini Fonte foto: ANSA
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