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Il racconto shock di Boris Johnson: “Quando durante il Covid volevo invadere l’Olanda”

L'ex primo ministro britannico, Boris Johnson, voleva invadere l'Olanda per sottrarle 5 milioni di dosi di vaccino contro il Covid: lo ha rivelato nel suo libro

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Simone Gervasio

GIORNALISTA

Giornalista professionista, napoletano trapiantato a Milano, si occupa di cronaca, attualità, cultura pop e sport. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo, ha lavorato per diversi siti e redazioni. Oltre al web, ha avuto esperienze anche in tv e in radio

Hanno del clamoroso le rivelazioni che fa Boris Johnson nella sua autobiografia in uscita in Gran Bretagna. Secondo l’ex primo ministro, era tutto pronto nel 2021 per una spedizione militare in Olanda, Paese vicino e alleato. Il motivo del raid? Ottenere 5 milioni di dosi di vaccino contro il Covid che erano bloccate dall’Ue in uno stabilimento.

Boris Johnson: l’autobiografia promette di far scalpore

Sempre sopra le righe, Boris Johnson si è prodotto in una fatica letteraria in uscita in Gran Bretagna il 10 ottobre, a poco più di due anni dalle sue dimissioni da premier britannico.

La sua autobiografia s’intitola “Unleashed”, e, come da titolo, lo vede senza freni nel racconto delle sue memorie, di alcuni episodi che ne hanno caratterizzato la carriera prima in qualità di sindaco di Londra e poi alla guida del governo di Sua Maestà.


Sono passati poco più di due anni dalle dimissioni di Boris Johnson dalla carica di primo ministro

I motivi dell’invasione dell’Olanda

Tra i tanti episodi citati e trapelati in un estratto pubblicato dal Daily Mail però nessuno batte quanto successo nel marzo del 2021 del quale BoJo ricorda, passo dopo passo, una riunione tenuta a Downing Street.

Allora Boris Johnson ordinò ai capi militari di organizzare una spedizione in una fabbrica olandese per ottenere 5 milioni di dosi di vaccino contro il Covid che l’Unione Europea teneva per sé e per le quali minacciava di bloccare l’esportazione verso la Gran Bretagna.

Secondo Johnson, l’operazione per portarle in patria era fattibile, così come gli era stato confermato dal vice capo di Stato maggiore della difesa britannica dell’epoca, il tenente generale Doug Chalmers.

Perché la Gran Bretagna non ha assecondato l’idea del primo ministro

Il piano sarebbe stato quello di attraversare la Manica con due squadre: una su un aereo civile e l’altra con piccole imbarcazioni, dei gommoni militari, da utilizzare per navigare nei canali olandesi. Il punto da raggiungere era lo stabilimento Halix di Leiden, in Olanda, stabilimento che, come spiega Johnson, era “possibile vedere con Google Earth e che sembrava facile da svaligiare”.

L’idea però si era arenata per le potenziali ripercussioni diplomatiche. Invadere un alleato Nato non sarebbe passato sottotraccia e “se fossimo stati scoperti, avremmo dovuto spiegare perché lo stavamo facendo”.

Anche Johnson era d’accordo nel valutare come folle quella idea ma, disperato, ammetteva di non avere altre strade. “Fintanto che la gente del mio paese continuava a morire di Covid, credevo fosse mio dovere assicurarmi di mettere le mani su dosi che appartenevano al Regno Unito e usarle per salvare vite nel mio Paese”, scrive.

Dove nasce l’idea di Boris Johnson

Ma di quali dosi di vaccino si parla? Quelle citate dall’ex primo ministro erano state sviluppate dall’Università di Oxford e AstraZeneca, ed erano prodotte sia nel Regno Unito che nei Paesi Bassi, come ricostruisce Corriere.it.

Nel marzo 2021, quando i vaccini per il Covid erano già ampiamente utilizzati in Gran Bretagna, tali dosi erano state bloccate nello stabilimento olandese, in attesa che l’Unione europea approvasse il loro trasferimento oltremanica.

“La Gran Bretagna vaccinava più velocemente dell’Ue. Dopo due mesi di negoziati infruttuosi, avevo capito che l’Ue ci stesse trattando con malizia e disprezzo“, ha dichiarato. Era stata questa la molla che lo aveva spinto a partorire l’idea dell’invasione.

L’altra missione di BoJo: trattenere a Londra il principe Harry

Quella dell’invasione dell’Olanda non è però l’unica storia degna di nota trapelato dal libro.

A far notizia nella sua autobiografia è anche la volta in cui l’ex premier rivela di “essere stato pregato da Buckingham Palace (che ha subito smentito) di parlare con il principe Harry per convincerlo a restare a Londra e a non trasferirsi in California”. In conclusione, Boris Johnson sottolinea anche come sia stato grazie alla Brexit che la Gran Bretagna ‘ha vinto la corsa al vaccino'”.

Eletto primo ministro nel dicembre 2019, fu costretto a dimettersi nel 2022 a causa di una lunga serie di scandali: tra queste anche la violazione delle restrizioni anti-Covid durante il lockdown.

Fonte foto: IPA

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