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Governo Draghi bis, pronta maggioranza per sostenerlo: quali partiti vogliono il suo ritorno a Palazzo Chigi

Anche senza un partito suo, Mario Draghi può contare sull'appoggio di diversi schieramenti: se la destra non dovesse vincere, potrebbe tornare lui

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Mirko Ledda

EDITOR E FACT CHECKER

Scrive sul web da 15 anni, muovendo i primi passi come ghost writer e facendo attività di debunking delle notizie false. Si occupa principalmente di pop economy, con particolare attenzione ai temi legati alla tecnologia e al mondo digitale, all'industria alimentare e alla sanità.

Nonostante le dichiarazioni di Mario Draghi durante il suo ultimo discorso in Senato, con, di fatto, la rinuncia a un governo bis, continuano a circolare voci sul ritorno del premier uscente a Palazzo Chigi.

Sull’argomento è calato il silenzio nelle scorse settimane, ma ora alcuni leader politici hanno espresso la volontà di fare nuovamente il nome dell’ex numero uno di Bankitalia a Sergio Mattarella.

Matteo Renzi vuole un governo Draghi bis

In particolare il terzo polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda, leader di Italia Viva e Azione, caldeggerebbe il ritorno di Mario Draghi come capo del Governo.

Se alle prossime elezioni i loro due partiti dovessero prendere un’alta percentuale di voti, magari in concomitanza con un exploit del Movimento 5 Stelle, la destra potrebbe non riuscire ad avere una maggioranza netta.

E, senza i numeri per un governo di destra, “c’è una possibilità che si debba chiamare Mario Draghi”, ha riferito il politico toscano durante la campagna elettorale alla Versiliana.

Il presidente del Consiglio uscente Mario Draghi.

Carlo Calenda vuole un governo Draghi bis

Della stessa opinione Carlo Calenda, che dalla caduta del Governo ha dichiarato di voler seguire l’Agenda Draghi, cioè portare avanti le politiche dell’esecutivo uscente.

Posizione ribadita più volte anche dalle ministre Mariastella Gelmini e da Mara Carfagna, ex Forza Italia, confluite in Azione proprio per ribellarsi alla mancata fiducia data al presidente del Consiglio

PD, +Europa e Di Maio e l’Agenda Draghi

Inizialmente Azione si sarebbe dovuto alleare con +Europa. Lo strappo è arrivato quando Carlo Calenda ha deciso di sfilarsi dall’alleanza di centrosinistra, dove invece sono rimasti i radicali di Riccardo Magi ed Emma Bonino.

Nello schieramento sono presenti altri partiti draghiani o che hanno dato il proprio sostegno al premier. Come lo stesso PD di Enrico Letta che traina la coalizione e Articolo Uno del ministro Roberto Speranza.

Tra gli alleati c’è anche il ministro Luigi Di Maio, con Impegno Civico, costituito insieme a Bruno Tabacci. Anche l’ex pentastellato rientra nell’area filogovernista del Parlamento.

Draghi bis: quale maggioranza lo sosterrebbe

Anche i dem vogliono portare avanti le misure dell’esecutivo, ma si sono alleati con alcuni partiti critici nei confronti della linea del Governo, e difficilmente concorreranno a formare un maggioranza attorno a Mario Draghi.

Nella remota ipotesi in cui la destra non dovesse vincere, con Azione e Italia Viva pronti a intercettare i moderati delusi, lo scenario sarebbe dunque una maggioranza di centrosinistra e centro liberale.

Composta dunque da Articolo Uno, PD, Impegno Civico, +Europa, Azione e Italia Viva. Che insieme potrebbero trovare i numeri per garantire la fiducia a un Draghi bis. Anche se come ipotesi appare particolarmente irrealistica.

Fonte foto: ANSA
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