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Elefantessa incinta uccisa coi petardi: sdegno social implacabile

Le immagini dell'animale incinta agonizzante dopo aver mangiato un "parto esplosivo" hanno indignato il web

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Non si placa l’indignazione della gente per la morte dell’elefantessa indiana, uccisa insieme al piccolo che portava in grembo da un pasto fatale fatto di ananas e petardi. Il web e i social continuano a raccogliere commenti di sdegno da ogni parte del mondo. Mentre le indagini per trovare i colpevoli di questa crudeltà vanno avanti brancolando nel buio di un’India dove avvelenare gli animali è una pratica purtroppo diffusa.

I fatti sono tristemente noti. Così come le immagini dell’elefantessa che agonizzante cerca un po’ di sollievo al dolore nel fiume dove si è poi lasciata morire per il dolore insieme al piccolo elefantino che portava in grembo. Il suo essersi avvicinata un po’ troppo a un villaggio vicino al Parco nazionale di Silent Valley, nel Kerala, le è stata fatale. Qualcuno gli ha preparato un pasto letale: ananas con all’interno dei petardi che poi le sono scoppiati in bocca provocandole ferite che l’hanno portata alla morte.

Stiamo indagando per trovare i responsabili e determinare le circostanze che hanno portato alla sua morte”, ha detto il responsabile della fauna selvatica dello Stato, Surendra Kumar. Ma in assenza di testimoni ed immagini sarà difficile risalire ai criminali.

Intanto lo sdegno è imperante in giro per il mondo. La gente prova a sfogare la sua indignazione sui social con l’hashtag #ElephantDeath. “Se la terra muore noi moriamo, se noi moriamo la terra vive” scrive uno”; “Che animale perfido la razza umana.Per non aggiungere anche egoista e tanti altri aggettivi”; “Ci meritiamo l’estinzione”; “Non ci sono parole per descrivere fin dove arriva la cattiveria umana nei confronti di animali,natura e suoi simili stessi!!!! Che tristezza”. Sono solo alcuni dei commenti che si possono leggere sui social italiani.

 

India: elefantessa incinta uccisa con un ananas esplosivo Fonte foto: Ansa
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