Guerra Israele-Hamas, ultime news. Netanyahu prende posizione: "Non ci sarà nessuno Stato palestinese"
La guerra tra Israele e Hamas a Gaza è arrivata al giorno 108, strage di civili: il bilancio di morti e feriti
La guerra tra Israele e Hamas arriva al suo 108esimo giorno. Il ministero della Sanità di Hamas aggiorna i numeri riguardanti i morti palestinesi sarebbero oltre 25 mila di cui 8 mila bambini e i feriti più di 63 mila dall’inizio delle operazioni militari nella striscia di Gaza. Dallo scorso 7 ottobre sono morte 25.105 persone.
Netanyahu continua col pugno duro e sbatte di nuovo la porta in faccia a Joe Biden e all’Ue, ribadendo che finché sarà premier d’Israele non ci sarà nessuno Stato palestinese, tantomeno con sovranità su Gaza. La Striscia dovrà essere “smilitarizzata” e “restare sotto il pieno controllo di sicurezza israeliano. Finché sarò primo ministro, questa sarà la mia posizione”.
Per il segretario generale dell’Onu Guterres, “le operazioni militari di Israele hanno diffuso distruzioni di massa e ucciso civili su una scala senza precedenti durante il mio mandato come segretario generale”.
Intanto è stato trovato un tunnel dove sono stati tenuti 20 ostaggi. Un nuovo raid sul campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia, ha provocato almeno quattro morti. In un altro attacco aereo, contro un edificio di Damasco, sono rimaste uccise almeno 10 persone, tra le quali il capo dell’intelligence in Siria delle Guardie rivoluzionarie, il suo vice e altri due pasdaran.
Il racconto della giornata
-
Borrell critica l'intervento di Katz
L’alto rappresentante dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha criticato l’intervento del ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, durante il Consiglio degli Affari Esteri dell’UE. Borrell ha affermato che Katz ha mostrato video poco correlati alle questioni in discussione, parlando invece di progetti infrastrutturali. Borrell ha sottolineato che Katz avrebbe potuto utilizzare il tempo per affrontare temi più rilevanti, come la sicurezza di Israele e la situazione umanitaria.
-
-
Cohen: "Nessun leader responsabile istituirebbe Stato palestinese"
Il ministro israeliano dell’Energia, Eli Cohen, ha criticato l’idea di uno Stato palestinese, sostenendo che nessun leader responsabile istituirebbe un altro Hamastan in Giudea e Samaria. Ha evidenziato la discrepanza tra le promesse che Gaza sarebbe diventata come Singapore e la realtà di Hamastan. Cohen ha notato l’assenza di richieste da parte di alcuni sostenitori dello Stato palestinese per fermare i pagamenti di stipendi ai terroristi da parte dell’Autorità palestinese. Ha anche affermato che la pace con l’Arabia Saudita è possibile entro l’anno, sottolineando che “la pace si fa solo con i forti”, e ha enfatizzato l’importanza di continuare la guerra fino a una vittoria schiacciante.
-
Usa: "Israele deve difendersi, utile uno stato palestinese"
Israele “ha il diritto di difendersi”, ha dichiarato il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby, tuttavia gli ospedali “devono essere protetti il più possibile”.
Gli Usa “non sostengono il cessate il fuoco, ma le pause umanitarie per la liberazione degli ostaggi a Gaza”, ha puntualizzato l’alto funzionario.
“Joe Biden crede che è nell’interesse di Israele avere uno stato palestinese“, ha aggiunto John Kirby. -
Meloni: "Evitare scontro di civiltà"
“Sul tema della crisi mediorientale mi sono data come priorità quella di dialogare soprattutto con gli attori arabi e musulmani della regione, per evitare che si trasformasse la questione in una sorta di scontro di civiltà, che secondo me è l’intento iniziale degli attacchi di Hamas del 7 ottobre”. Così ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite di Quarta repubblica su Rete 4. “È il motivo per cui sono stata l’unica a partecipare alla conferenza del Cairo organizzata dal presidente egiziano Sisi a livello di leader fra i Paesi del G7″, aggiunto la premier. “Quel dialogo – ha proseguito – è molto importante: l’Italia sta facendo un lavoro preziosissimo sul piano umanitario che è anche un lavoro fatto insieme a questi Paesi. Con la nave Vulcano, di fronte a Gaza, abbiamo allestito un ospedale e lavorano medici qatarini. Quando sono stata a Dubai per la Cop28 abbiamo portato”.
-
Israele, l'operazione a Khan Yunis durerà altri giorni
L’operazione militare a Khan Yunis, nel sud della Striscia, durerà altri giorni con l’obiettivo di colpire i centri di Hamas. Lo ha fatto sapere l’esercito, citato dall’Ansa.
-
Katz propone isola artificiale davanti Gaza
Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, nel corso del suo intervento al Consiglio Ue, ha rilanciato l’idea di costruire un’isola artificiale davanti a Gaza, dove costruire il porto e altre strutture fondamentali, mostrando ai colleghi anche dei video. Lo riferiscono diverse fonti qualificate a Bruxelles, citate dall’Ansa. Katz avrebbe ventilato l’ipotesi che su quest’isola i palestinesi di Gaza potrebbero anche andare a vivere. L’idea risale al 2017, quando Katz era ministro dei Trasporti. Gelo dalla quasi totalità dei ministri europei, che hanno ignorato la proposta israeliana nel giro di tavolo.
-
Netanyahu, "Israele ha una proposta sugli ostaggi"
Israele ‘‘ha una proposta sugli ostaggi”. Lo ha annunciato Benjamin Netanyahu che tuttavia ha spiegato di ”non poter dire altro”. Il premier – che ha incontrato alla Knesset alcuni rappresentanti delle famiglie degli ostaggi – ha aggiunto che ”contrariamente a quanto è sostenuto non c’è una proposta sincera da parte di Hamas”. ”Voglio dirlo – ha aggiunto – nella maniera più esplicita, anche perchè ci sono molte notizie non corrette che di sicuro vi causano dolore”. Lo riferisce l’Ansa.
-
Palazzo Mezzaluna Rossa a Khan Yunis circondato dai tank
L’esercito israeliano ha stretto d’assedio l’edificio centrale della Mezzaluna Rossa a Khan Yunis (a sud di Gaza) e ha di fatto paralizzato tutte le sue attività, incluse quelle della unità di ambulanze. Lo ha reso noto la Mezzaluna Rossa secondo cui carri armati circondano l’edificio e tiratori scelti sono appostati sui tetti di edifici vicini.
-
Irruzione parenti rapiti alla Knesset,'riportateli a casa'
Un gruppo di familiari degli ostaggi israeliani a Gaza ha fatto irruzione questa mattina nella commissione finanze della Knesset chiedendo interventi urgenti per il rilascio dei rapiti dalla Striscia. Il gruppo fa parte della protesta che da ieri sera si sta svolgendo nei pressi della residenza a Gerusalemme del premier Benjamin Netanyahu, del quale contestano la scarsa azione per riportare a casa gli ostaggi “prima che sia troppo tardi”. Il gruppo dei manifestanti è stato allontanato dalla commissione che tuttavia ha sospeso i suoi lavori. Lo riferisce l’Ansa.
-
A Khan Yunis esercito circonda ospedale Nasser
Tensione elevata a Khan Yunis (nel sud della Striscia di Gaza) mentre le forze israeliane avanzano gradualmente verso ovest, in direzione del mare, e verso sud, in direzione di Rafah. Secondo la radio militare, citata dall’Ansa, i militari avrebbero circondato l’ospedale Nasser e starebbero completando l’isolamento del centro della città.
-
Aumenta il bilancio dei morti a Gaza
Continua a salire il bilancio dei morti civili palestinesi negli attacchi sulla Striscia di Gaza condotti dalle forze militari di Israele. Dall’inizio della guerra in 25.295 sono stati uccisi nell’enclave, secondo il Ministero della Sanità locale, gestito da Hamas, mentre i feriti sono oltre 63 mila.
-
L'esercito estende le operazioni a Khan Yunis
L’esercito israeliano continua a estendere anche oggi le operazioni a Khan Yunis – la principale città nel settore meridionale della striscia di Gaza – sia sopra sia sotto il terreno, dove secondo i media locali i militari ispezionano una vasta rete di tunnel e di bunker di Hamas. Lo riferisce l’Ansa.
-
Borrell, "inaccettabile opporsi a soluzione a due Stati"
“D’ora in poi si deve parlare di soluzione a due Stati e non processo di pace, le parole sono importanti”. Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Josep Borrell arrivando al Consiglio Affari esteri. “So che Israele non è d’accordo ma è inaccettabile, come ha detto il segretario generale dell’Onu. Quindi dobbiamo discutere. Qual è la loro soluzione? Cacciare la gente da Gaza? Ucciderli tutti? Israele sta suscitando odio per generazioni”, ha precisato, citato dall’Ansa. “Hamas è uno degli ostacoli alla soluzione a due stati, ma non il solo. Dobbiamo lavorare con il mondo arabo e discutere fra noi gli approcci per ottenere passi avanti”.
-
Laburisti Israele, mozione sfiducia per governo Netanyahu
I laburisti israeliani, 4 seggi su 120 alla Knesset, presenteranno oggi una mozione di sfiducia – la prima dall’inizio della guerra – contro il Governo di Benjamin Netanyahu a causa “del suo fallimento nel riportare a casa gli ostaggi” trattenuti da Hamas a Gaza. Lo ha fatto sapere il partito sottolineando che “non sta prendendo le necessarie decisioni per salvarli e portarli indietro”. Lo riferisce l’Ansa.
-
Bombardata Khan Yunis, la più grande città nel sud
L’esercito israeliano ha bombardato Khan Yunis, il nuovo epicentro della guerra a Gaza. Testimoni hanno riferito di attacchi che hanno causato vittime durante la notte e di aspri combattimenti tra soldati israeliani e militanti di Hamas. Secondo l’esercito israeliano le sirene sono state udite di nuovo durante la notte nel nord di Israele, vicino al confine con il Libano.
-
Raid israeliano nel sud del Libano: “Obiettivo sfuggito alla morte”
Un miliziano di Hezbollah è rimasto ucciso in un raid israeliano nel sud del Libano, ma l’alto comandante del gruppo sciita filo-iraniano, ritenuto l’obiettivo dell’attacco, è sopravvissuto. Lo ha riferito un funzionario della sicurezza libanese, precisando che la vittima faceva parte della “protezione” dell’alto comandante che “è sfuggito alla morte”. Una fonte vicina a Hezbollah ha confermato che un combattente è stato ucciso, ma ha negato che l’obiettivo dell’attacco fosse un esponente di alto livello. Il comandante era a bordo di un veicolo con altre tre persone, dietro l’auto colpita a Kafra, un villaggio vicino al confine.
-
Famiglie degli ostaggi manifestano davanti casa di Netanyahu: “Rinunciare all'ego”
Una folla di famiglie di ostaggi e manifestanti si è radunata davanti alla residenza privata del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, a Gerusalemme, chiedendo un accordo immediato per la liberazione degli ostaggi rapiti a seguito dell’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. “Resteremo qui fino a quando il primo ministro non accetterà un accordo per restituire gli ostaggi”, ha detto un portavoce di Hostages and Missing Families. Orrin Gantz, la madre del 28enne Eden Zacharia, rapito e ucciso durante la prigionia di Hamas, parla alla folla ed esorta il primo ministro e il gabinetto di guerra a “rinunciare all’ego”.
-
Netanyahu: "Ho detto a Biden che Gaza deve rimanere sotto il controllo israeliano"
“Ho chiarito al presidente Biden la determinazione di Israele a conseguire tutti gli obiettivi della guerra e a garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele”. Lo ha detto Benyamin Netanyahu aggiungendo che “dopo aver eliminato Hamas”, non ci sarà “a Gaza nessuno che finanzi o educhi al terrorismo o invii terroristi. La Striscia deve essere smilitarizzata e restare sotto pieno controllo di sicurezza israeliano. Finché sarò primo ministro, questa sarà la mia posizione“.
-
Hamas: il 7 ottobre un atto difensivo, colpiti solo militari
“I combattenti palestinesi” durante “l’operazione” del 7 ottobre “hanno colpito solo i soldati dell’occupazione e coloro che portavano armi contro il nostro popolo” secondo “i valori islamici che impediscono di far del male “a civili, specialmente donne, bambini e anziani”. Lo ha ribadito Hamas in un lungo documento diffuso su Telegram intitolato ‘La nostra narrativa…Alluvione Al-Aqsa’. “Se ci sono stati casi in cui sono stati colpiti civili, questo – ha continuato – è accaduto accidentalmente e nel corso dello scontro con le forze di occupazione”.
-
La mappa
-
Nel 107esimo giorno di guerra tra Israele e Hamas è proseguito il pressing internazionale su Israele con António Guterres, segretario generale Onu, che ha criticato la risoluzione di Benjamin Netanyahu sul rifiuto alla soluzione dei 2 stati, mentre la situazione a Gaza si è fatta sempre più critica. 3 palestinesi su 4 sono sfollati interni, denuncia su X il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
“Ho chiarito al presidente Biden la determinazione di Israele a conseguire tutti gli obiettivi della guerra e a garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele” ha ribadito alla stampa Benyamin Netanyahu, sottolineando che “dopo aver eliminato Hamas”, non ci sarà “a Gaza nessuno che finanzi o educhi al terrorismo o invii terroristi. La Striscia deve essere smilitarizzata e restare sotto pieno controllo di sicurezza israeliano”.