Coronavirus in Sardegna, rabbia di Solinas: "Strumentalizzazione"
Il governatore Christian Solinas contro l'attenzione mediatica dedicata alla Sardegna in seguito ai contagi da coronavirus sull'isola
Il governatore Christian Solinas difende la Sardegna dall’attenzione dedicata da tv e giornali ai contagi da coronavirus nell’isola. “C’è una strumentalizzazione fuori dal comune. È una montatura mediatica. Se si guardano i contagi, la Sardegna non è tra le più inguaiate. Abbiamo 558 attualmente positivi contro i 2.555 del Lazio, i 6.225 della Lombardia, 1.273 della Toscana. In base a quali algoritmi saremmo il centro del coronavirus?”, ha dichiarato a Repubblica.
“Il Covid si diffonde dove c’è più turismo, e se guardate i numeri e non le chiacchiere non siamo affatto al centro della seconda ondata. L’assessore alla Sanità laziale parla di 600 contagi da coronavirus collegati al turismo in Sardegna: dubito fortemente. Questo tentativo di dipingerci come il problema è solo strumentalizzazione mediatica”, ha continuato il presidente dell’isola.
“La Sardegna non aveva e non ha circolazione virale autoctona. Tra i sardi il coronavirus non circola. In modo incosciente, prendendo farmaci per abbassare la febbre, qualcuno è venuto in Sardegna da positivo, altri non hanno osservato le misure su assembramento e promiscuità vietati da tutte le ordinanze. Ora tornano a casa e dopo averci portato il coronavirus il problema siamo noi?”, si è chiesto Christian Solinas.
“I sardi malati erano stati all’estero, sono focolai identificati e circoscritti. Qualcuno è tornato e ha contagiato un congiunto, cose così”, ha sottolineato il governatore su Repubblica. “Il problema non sono le discoteche. Erano aperte anche in Versilia, nella costiera romagnola e nel resto del Paese. Ci sono contagi ovunque, ma nessuno cercava il problema lì. Possibile che solo in Sardegna ci si contagiasse in discoteca all’aperto?”.
Riguardo i pochi tamponi effettuati nell’isola, Christian Solinas ha dichiarato che “ad agosto abbiamo fatto più tamponi della prima ondata. Siamo in media sui 1.200 al giorno. C’è un protocollo. Si fa sui sintomatici e sui contatti con positivi. C’è una tecnica a centri concentrici che ci consente di isolare i focolai. Cosa è successo al Bilionaire dovete chiederlo lì. Ora c’è una seconda ondata europea: Spagna e Francia hanno 4 o 5mila casi al giorno, in Italia il 27 agosto erano 1.411, di cui 57 in Sardegna. Le sembra che ci sia un problema Sardegna?”.
Riguardo il mancato accordo con la Regione Lazio per i controlli sui viaggi da e per la Sardegna, il governatore ha lanciato un appello sulle pagine di Repubblica. “Servono su tutto il territorio nazionale. Li proponi a chi scende dalla nave a Civitavecchia e non da altri porti e aeroporti? Da tutto il mondo possono arrivare senza controlli e mi dici ‘li facciamo quando ripartono’? Eh no. Non è che Christian Solinas non firma: ho posto come essenziale che i controlli siano su tutti i porti e aeroporti“.